All’inizio, era il «matricione».
Un faldone con dentro tutti i Paesi che da lì al 31 marzo 2008 avrebbero votato il vincitore di Expo 2015: potenziali favorevoli, potenziali contrari e indecisi.
Accanto un altro elenco, «la griglia diplomatica», con gli agenti d’influenza, la lobby di persone sparse nel mondo che avrebbe aiutato Milano nel portare a casa il risultato.
Due documenti custoditi come l’ostia nel tabernacolo (Corriere Milano)
La notizia riportata su altri media
E dove presto vedrà la luce un campus dell’Università Statale Poche le tracce che restano dei padiglioni protagonisti dell’esposizione conclusasi a ottobre 2015. (Sky TG24)
Non subito, perché nelle prime settimane l’afflusso dei visitatori non fu quello pensato. (il Giornale)
A dieci anni da Expo 2015, quell’area che per sei mesi ha accolto milioni di persone da tutto il mondo è diventata molto più di un ricordo: oggi è un laboratorio urbano in continua evoluzione. Quel luogo è MIND –Milan Innovation District. (Il Giorno)
Senza esagerare e senza farsi prendere la mano dagli eccessi del business o dalle inchieste in corso, si può parlare del decennio di Milano, che va dal 2015 al 2025: in nessuna altra città italiana si è registrato quel fermento creativo elogiato dal presidente Mattarella alla Scala come «opportunità per i giovani e fiducia nel futuro». (Corriere Milano)
16 I piani che fanno del Galeazzi l’edificio più totemico del Mind e l’ospedale più alto d’Europa. 40 Le imprese già presenti, da Astrazeneca che occupa 300 persone a piccole start-up. (Il Giorno)
, si inaugurava l’Expo di Milano. Un evento che ha segnato una sorta di spartiacque nella recente storia cittadina. (Il Giorno)
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