Risorse per l’agricoltura – Dalla programmazione Pac 135 milioni alle aziende piemontesi – Ieri Oggi Domani


Iniezione ingente di liquidità per l’agricoltura piemontese. Circa  trentamila  aziende riceveranno da Arpea 134 milioni e 800.000 euro come saldo degli interventi di sostegno previsti dalla programmazione Pac (Politica Agricola Comune) 2023-27 e relativi ai fondi Feaga e Feasr 2024.

La somma si aggiunge ai circa 106 milioni già erogati in fase di anticipo a novembre 2024: i pagamenti sono partiti a inizio marzo e sono stati completati alla fine di aprile, mentre l’ultima parte dei saldi verrà liquidata entro giugno.

L’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni rileva: “Questa importante iniezione di liquidità per i nostri imprenditori rappresenta il frutto del lavoro svolto dalle associazioni agricole nel predisporre i fascicoli aziendali necessari per l’accesso agli aiuti diretti Ue e dei bandi pubblicati dalla Regione. Tutto questo testimonia la straordinaria risposta delle nostre aziende a una programmazione che abbiamo scritto sempre con il metodo dell’ascolto e della consultazione. Siamo arrivati a questo risultato grazie alla vicinanza del ministro Lollobrigida e al nuovo e stretto rapporto che si è costituito con l’organismo pagatore nazionale Agea e i suoi vertici, e che consolideremo nell’incontro con il direttore Fabio Vitale già in agenda per il prossimo 22 maggio. È un volano che sul territorio coinvolge la Direzione regionale Agricoltura, Arpea e i Centri di assistenza agricola, che hanno sempre dimostrato grande disponibilità ad accompagnare le nostre imprese e a trovare le soluzioni più favorevoli nell’interesse del mondo agricolo piemontese e del ruolo centrale che esso riveste nel nostro sistema produttivo”.

Nell’importo complessivo di quasi 135 milioni è compreso anche il pagamento delle liste di liquidazione del precedente Piano di sviluppo rurale 2014-22 per quasi 29 milioni di euro, come risultato della modifica delle percentuali di pagamento voluta dall’assessore Bongioanni per permettere un maggior utilizzo dei fondi europei non ancora spesi.

 

 

 



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