L’assegno unico va dichiarato nell’ISEE corrente? — idealista/news


L’aggiornamento dell’ISEE corrente è fondamentale per accedere a bonus e agevolazioni previsti dallo Stato. Proprio per questo motivo è importante sapere cosa inserire e quali redditi escludere per non commettere errori, onde evitare di perdere la possibilità di ricevere le prestazioni cui si ha diritto. Un tema molto discusso riguarda una delle misure più rilevanti pensate per le famiglie con figli. 

In tanti si chiedono se l’assegno unico va dichiarato nell’ISEE corrente, anche alla luce delle novità sul calcolo dell’ISEE a partire dal 2025. È quantomai utile, quindi capire come aggiornare l’ISEE per l’assegno unico direttamente sul sito INPS, seguendo i passaggi corretti.

Cosa inserire nell’ISEE corrente?

Per poter richiedere sussidi e aiuti allo Stato, come l’assegno unico universale, è essenziale presentare una certificazione ISEE aggiornata e corretta. Oltre a quello ordinario, esiste l’ISEE corrente, che restituisce la situazione attuale del nucleo familiare. 

Questa tipologia di ISEE si può chiedere in caso di significative variazioni reddituali e patrimoniali, ma anche di modifiche relative alla composizione della famiglia rispetto alle indicazioni fornite nell’ISEE ordinario. Nell’ISEE corrente vanno inseriti: 

  • i redditi percepiti;
  • i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari;
  • il patrimonio mobiliare e quello immobiliare;
  • cambiamenti nella struttura del nucleo familiare. 

Partendo dai redditi, si devono includere quelli da lavoro dipendente, pensione e assimilati, e quelli derivanti da attività d’impresa o di lavoro autonomo, conseguiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione. Si possono considerare solo i redditi degli ultimi 2 mesi in caso di eventi straordinari come licenziamento o cessazione di attività di un lavoratore dipendente a tempo indeterminato o nell’ipotesi di interruzione dei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari. 

Quanto al patrimonio mobiliare e immobiliare, l’inserimento nell’ISEE corrente avviene solo se sono intervenute variazioni superiori al 20% rispetto alla precedente DSU. Infine, i cambiamenti nella composizione del nucleo familiare vanno segnalati in caso di eventi come nascita, decesso, separazione e matrimonio. 

Quali redditi non vanno inseriti nell’ISEE corrente?

Ai fini di una corretta compilazione, è essenziale sapere quali redditi non vanno inseriti nell’ISEE corrente, tenendo presente che l’omessa indicazione di quelli dovuti o l’inserimento di redditi esclusi può portare a sanzioni o alla revoca dei benefici. Quanto ai redditi fuori dal calcolo troviamo: 

  • il reddito da locazione;
  • gli assegni per il mantenimento dei figli erogati dal genitore non convivente;
  • l’incentivo all’esodo, in quanto è assimilabile al trattamento di fine rapporto;
  • le indennità di accompagnamento;
  • i trattamenti economici per disabilità, come le pensioni di invalidità civile;
  • assegno unico e universale per i figli a carico. 

L’assegno unico sarà fuori dall’ISEE 2025

Una delle principali novità da segnalare è l’esclusione dell’assegno unico dal calcolo dell’ISEE dal 2025. Secondo quanto previsto dall’ultima legge di bilancio, approvata alla fine dello scorso anno, dall’1 gennaio 2025 l’importo ottenuto tramite l’assegno unico non sarà più considerato ai fini dell’ISEE e quindi non andrà dichiarato neanche nell’ISEE corrente, ma solo con riferimento a due prestazioni. 

Si tratta nel dettaglio del bonus asili nido e del bonus nuovi nati, ricordando che con la prima misura si può ottenere un contributo compreso tra 1.500 e 3.000 euro, in base alla propria fascia ISEE; mentre con la seconda misura si avrà diritto a un incentivo una tantum di 1.000 euro, nel caso di famiglie con un ISEE fino a 40.000 euro.

Come si dichiara l’assegno unico nell’ISEE?

Ai fini del riconoscimento delle due prestazioni appena citate, ossia il bonus nido e quello per le nuove nascite, l’assegno unico non deve essere dichiarato come reddito nella DSU ai fini ISEE e questo vale sia per l’ISEE ordinario che per l’ISEE corrente. 

Negli altri casi, la dichiarazione dell’assegno unico nell’ISEE va fatta nel modello DSU nel quadro FC8 redditi, trattamenti e spese. Nel dettaglio, l’inserimento è previsto nella sezione III – trattamenti erogati dall’INPS e spese, ma solo in caso di rettifica o integrazione dei dati rilevati presso l’Agenzia delle Entrate e/o l’INPS.

Come aggiornare l’ISEE per l’assegno unico sul sito INPS?

Dal 2025 per alcune prestazioni sarà escluso l’assegno unico dal calcolo dell’ISEE, mentre sarà necessario aggiornare quest’ultimo per poter ricevere la somma corretta in base alla propria situazione economica. È bene sapere che non è obbligatorio presentare l’ISEE per ricevere l’assegno unico, ma in caso di mancata presentazione si riceverà l’importo minimo garantito. 

Per avere la somma corretta dell’assegno, si deve però aggiornare l’ISEE 2025 ed è bene sapere tutto su scadenza, validità e rinnovo. Per aggiornarlo sul sito dell’INPS bisogna accedere al portale con le proprie credenziali, SPID, CIE e CNS, e compilare la DSU, ossia la dichiarazione sostitutiva unica. In alternativa si potrà utilizzare il modulo precompilato e se i dati in esso inseriti saranno corretti, si potranno accettare e confermare, inviando di seguito la DSU. 

Dopo aver inviato la richiesta, l’ISEE viene calcolato in circa 24-48 ore e una volta ottenuto potrà essere immediatamente utilizzato per ricalcolare l’importo dell’assegno unico. Se l’operazione sarà effettuata entro il 30 giugno 2025, si avrà diritto a ricevere gli arretrati dell’assegno da marzo scorso. 



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