risultati consolidati al 31 marzo 2025


INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2025

I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2025 EVIDENZIANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA SOLIDA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE, CON UN UTILE NETTO PARI A € 2,6 MLD (+13,6% VS 1° TRIM. 2024). PREVISIONE DI UTILE NETTO PER IL 2025 CONFERMATA A BEN OLTRE € 9 MLD.

SIGNIFICATIVO RITORNO CASH PER GLI AZIONISTI: € 1,8 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEL TRIMESTRE (CHE SI AGGIUNGONO AL SALDO DIVIDENDI 2024 DI € 3 MLD DA PAGARE A MAGGIO 2025 E AL BUYBACK PARI A € 2 MLD DA AVVIARE A GIUGNO 2025).

IL SOLIDO ANDAMENTO ECONOMICO E PATRIMONIALE DEL TRIMESTRE SI È TRADOTTO IN UNA SIGNIFICATIVA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER E NON SOLO PER GLI AZIONISTI, FONDATA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DEL GRUPPO: IN PARTICOLARE, € 1,6 MLD DI IMPOSTE GENERATE, ESPANSIONE DEL PROGRAMMA CIBO E RIPARO PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ (55,7 MLN DI INTERVENTI NEL 2022 – 1° TRIM. 2025), RAFFORZAMENTO DELLE INIZIATIVE PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE E FAVORIRE L’INCLUSIONE FINANZIARIA, SOCIALE, EDUCATIVA E CULTURALE (€ 22 MLD DI CREDITO SOCIALE E RIGENERAZIONE URBANA NEL 2022 – 1° TRIM. 2025), CONTRIBUTO PARI A CIRCA € 1,5 MLD NEL 2023-2027 PER FAR FRONTE AI BISOGNI SOCIALI (DI CUI OLTRE € 0,7 MLD GIÀ NEL 2023 – 1° TRIM. 2025).

INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 15 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2025; CIRCA 640 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2025 E CIRCA 145.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 3.200 E 722.000 POSTI DI LAVORO.

INTESA SANPAOLO È PIENAMENTE IN GRADO DI CONTINUARE A OPERARE CON SUCCESSO IN OGNI SCENARIO GRAZIE AI PUNTI DI FORZA CHE CONTRADDISTINGUONO IL GRUPPO, IN PARTICOLARE:
– LA REDDITIVITÀ RESILIENTE, DOVUTA ANCHE ALLA GESTIONE INTEGRATA DEI RICAVI PER CREARE VALORE;
– LA SOLIDA PATRIMONIALIZZAZIONE E LO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL”;
– I SIGNIFICATIVI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA E L’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI;
– LA LEADERSHIP NELL’ATTIVITÀ DI WEALTH MANAGEMENT, PROTECTION & ADVISORY, CON € 900 MLD DI RACCOLTA DIRETTA E RISPARMIO AMMINISTRATO DELLA CLIENTELA PER ALIMENTARE LA CRESCITA DEL RISPARMIO GESTITO.

AL 31 MARZO 2025 ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,3%, IN CRESCITA DI CIRCA 45 CENTESIMI DI PUNTO NEL TRIMESTRE, INCLUDENDO L’IMPATTO NEGATIVO DI CIRCA 40 CENTESIMI DI PUNTO DI BASILEA 4 E DEDUCENDO DAL CAPITALE I DIVIDENDI MATURATI NEL PRIMO TRIMESTRE 2025 E IL BUYBACK DA AVVIARE A GIUGNO 2025, SENZA CONSIDERARE CIRCA 115 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 15 NEL 2° TRIM. – 4° TRIM. 2025. 

CRESCITA DELL’ 1,2% VS 1° TRIM. 2024 DEL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DELLO 0,5% (COMMISSIONI NETTE +7%, RISULTATO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA +1,5%, FORTE CRESCITA DEL RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE AL FAIR VALUE A FRONTE DEL CALO DEGLI INTERESSI NETTI) E COSTI OPERATIVI IN DIMINUZIONE DELLO 0,5%.

QUALITÀ DEL CREDITO:
– INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,2% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,3% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1% E AL 2% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
– COSTO DEL RISCHIO ANNUALIZZATO A 21 CENTESIMI DI PUNTO;
– CREDITI DELLA CONTROLLATA RUSSA VICINI ALLO ZERO.

 

  • UTILE NETTO DEL 1° TRIM. 2025 A € 2.615 MLN, +13,6% RISPETTO A € 2.301 MLN DEL 1° TRIM. 2024
  • RISULTATO CORRENTE LORDO IN CRESCITA DELLO 0,7% VS 1° TRIM. 2024
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN AUMENTO DELL’ 1,2% VS 1° TRIM. 2024
  • PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA DELLO 0,5% VS 1° TRIM. 2024 (COMMISSIONI NETTE +7%, RISULTATO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA +1,5%, FORTE CRESCITA DEL RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE A FRONTE DEL CALO DEGLI INTERESSI NETTI)
  • COSTI OPERATIVI IN DIMINUZIONE DELLO 0,5% VS 1° TRIM. 2024
  • QUALITA’ DEL CREDITO:
    • INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,2% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,3% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1% E AL 2% SECONDO LA METODOLOGIA EBA
    • COSTO DEL RISCHIO ANNUALIZZATO A 21 CENTESIMI DI PUNTO
    • CREDITI DELLA CONTROLLATA RUSSA VICINI ALLO ZERO
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
    • COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,3% (°), IN CRESCITA DI CIRCA 45 CENTESIMI DI PUNTO NEL TRIMESTRE (°°), INCLUDENDO L’IMPATTO NEGATIVO DI CIRCA 40 CENTESIMI DI PUNTO DI BASILEA 4 E DEDUCENDO DAL CAPITALE (°°°) € 1,8 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2025 E € 2 MLD DI BUYBACK DA AVVIARE A GIUGNO 2025, SENZA CONSIDERARE CIRCA 115 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 15 NEL 2° TRIM. – 4° TRIM. 2025 (°°°°)

____________
(°)  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 14,4% considerando: (i)  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro – esente da imposte – a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, (ii) l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, all’acquisizione di UBI Banca e agli accordi sindacali di novembre 2021 e ottobre 2024 e (iii) la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2025.
(°°)  Rispetto al 12,8% a fine 2024 pro-forma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4.
(°°°)    Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°°°)  Common Equity Tier 1 ratio pari al 13% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025, in conformità all’indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.
 


DATI DI SINTESI:

 

 

 

       

PROVENTI OPERATIVI

NETTI:

1° TRIM. 2025

 

+1,9%

+0,5%

A € 6.792 MLN DA € 6.668 MLN DEL 4° TRIM. 2024

DA € 6.756 MLN DEL 1° TRIM. 2024

       

COSTI

OPERATIVI:

1° TRIM. 2025

 

-28,1%

-0,5%

A € 2.578 MLN DA € 3.584 MLN DEL 4° TRIM. 2024

DA € 2.591 MLN DEL 1° TRIM. 2024

       

RISULTATO GESTIONE

OPERATIVA:

1° TRIM. 2025

 

+36,6%

+1,2%

A € 4.214 MLN DA € 3.084 MLN DEL 4° TRIM. 2024

DA € 4.165 MLN DEL 1° TRIM. 2024

       

RISULTATO CORRENTE

LORDO:

1° TRIM. 2025

 

€ 3.963 MLN

 

DA € 2.316 MLN DEL 4° TRIM. 2024

DA € 3.936 MLN DEL 1° TRIM. 2024

       

RISULTATO NETTO:

1° TRIM. 2025

 

€ 2.615 MLN

 

DA € 1.499 MLN DEL 4° TRIM. 2024

DA € 2.301 MLN DEL 1° TRIM.  2024

       

COEFFICIENTI PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,3% (°), INCLUDENDO L’IMPATTO NEGATIVO DI BASILEA 4 E DEDUCENDO DAL CAPITALE (°°) I DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2025 E IL BUYBACK DA AVVIARE A GIUGNO 2025 (°°°)

 

 

 

         

_________
(°)  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 14,4% considerando: (i) l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro – esente da imposte – a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, (ii) l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, all’acquisizione di UBI Banca e agli accordi sindacali di novembre 2021 e ottobre 2024 e (iii) la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2025.
(°°)  Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°°)  Common Equity Tier 1 ratio pari al 13% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025, in conformità all’indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.


Torino, Milano, 6 maggio 2025
– Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2025 (*) (**).

I risultati del primo trimestre 2025 evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 2,6 miliardi di euro. Si conferma la previsione di un utile netto a ben oltre 9 miliardi per il 2025.

Il solido andamento economico e patrimoniale del trimestre si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo. In particolare:
– significativo ritorno cash per gli azionisti: 1,8 miliardi di dividendi maturati nel trimestre (che si aggiungono ai 3 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025 e al buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025);
– 1,6 miliardi di euro di imposte (°) generate;
– espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (55,7 milioni di interventi tra il 2022 e il primo trimestre 2025);
– rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (22 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo trimestre 2025);
– contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui oltre 0,7 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023, del 2024 e del primo trimestre 2025 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per l’intero anno 2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative.

Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in ogni scenario grazie ai punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, tra cui:
▪   la redditività resiliente, dovuta anche alla gestione integrata dei ricavi per creare valore che in particolare si è tradotta nel primo trimestre del 2025 – rispetto al trimestre precedente – in una crescita del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value che ha più che compensato il calo degli interessi netti;
▪   la solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier1 ratio in crescita di circa 45 centesimi di punto nel primo trimestre 2025 al 13,3% (°°), e lo status di Banca a “zero NPL;
▪   i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi, anche a seguito dell’accelerazione nella trasformazione tecnologica (62% degli applicativi già cloud-based); 9.000 persone del Gruppo in uscita entro il 2027 (circa 500 milioni di euro di risparmi nelle spese del personale a regime dal 2028), con:
▫ l’accordo sindacale riguardante l’Italia, per 4.000 persone prossime all’età pensionabile in uscita volontaria entro il 2027, di cui 2.350 entro il 2025 (circa 1.900 già uscite nel primo trimestre), e 3.500 giovani da assumere entro il primo semestre 2028 (circa 190 già assunti nel primo trimestre 2025), di cui 1.500 Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection (circa 140 già assunti nel trimestre);
▫ entro il 2027, mediante turnover naturale, 3.000 uscite per le persone in Italia, di cui 1.000 entro il 2025 (circa 250 già uscite nel primo trimestre), e 2.000 uscite nette nelle controllate internazionali, di cui 500 entro il 2025 (circa 230 già avvenute nel primo trimestre);
▪   la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, con 900 miliardi di euro di raccolta diretta e risparmio amministrato della clientela per alimentare la crescita del risparmio gestito.

_________
(*) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono – per quanto riguarda i relativi elementi informativi – la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(**) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 23.
(°) Imposte dirette e indirette.
(°°) Rispetto al 12,8% a fine 2024 pro-forma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4.

Tra i fattori di successo:

■  per quanto riguarda la tecnologia, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025 (*):
· nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con la nuova banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo: 4,4 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 2.350 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa;
·  nuovi canali digitali:
   Isybank, la banca digitale del Gruppo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa un milione di nuovi clienti entro il 2025 – con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 – non previsti nel Piano di Impresa: circa 700.000 conti già aperti da nuovi clienti e circa 350.000 clienti di Intesa Sanpaolo trasferiti;
   Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram): già circa 78.000 clienti e 3 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela al 31 marzo 2025; collaborazione con BlackRock per l’estensione della piattaforma ai clienti europei Private e Affluent iniziando con Belgio e Lussemburgo;
·  intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 110 App e circa 230 specialisti al 31 marzo 2025) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel Piano di Impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI;

■  per quanto riguarda la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, Intesa Sanpaolo può avvalersi di un’unicità di fattori abilitanti per la crescita dei ricavi derivante da questa attività:
·   gli strumenti digitali d’eccellenza;
·   le distintive reti di consulenza, con circa 17.000 persone dedicate
(°) previste in crescita a circa 20.000 entro il 2027;
·   le fabbriche di prodotto assicurative e dell’Asset Management interamente controllate;
·   i circa 1.400 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela presso il Gruppo
;
·   le attività finanziarie della clientela gestite tramite i servizi di consulenza a 360 gradi offerti dalla Divisione Banca dei Territori e dalla Divisione Private Banking, che ammontano a 145 miliardi di euro al 31 marzo 2025, in crescita di 22 miliardi rispetto al 31 marzo 2024;
·   l’assetto organizzativo a presidio della crescita dei ricavi da commissioni del Gruppo, in particolare con la struttura Wealth Management Divisions e la Cabina di regia “Fees & Commissions”.

 

_________
(*)  Apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, derivante da isytech, Isybank, Fideuram Direct e Intelligenza Artificiale, che compensa l’impatto dell’inflazione più elevata e del rinnovo del contratto di lavoro.
(°)   Consulenti finanziari, Private Banker, Global Advisor (con contratto ibrido, combinato tra rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato part-time e rapporto di lavoro autonomo in capo alla stessa persona), gestori per la clientela Exclusive, gestori per la clientela Affluent e gestori nella Filiale Digitale.

 

L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo. In particolare:

·   forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio
:
– forte deleveraging, con una diminuzione di 5,3 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il primo trimestre 2025, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all’ 1% (°);
– la funzione aziendale Balance Sheet Optimisation ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel primo trimestre 2025 perfezionata una nuova operazione di cartolarizzazione sintetica per un ammontare iniziale di circa 0,5 miliardi di euro su un portafoglio di crediti in ramp-up a PMI italiane. A fine marzo 2025, l’ammontare in essere di operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), era pari a circa 27 miliardi di euro;
– ulteriormente rafforzate le iniziative di efficientamento del capitale ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie a criteri ESG, indirizzando nuove erogazioni per 8,7 miliardi di euro nel primo trimestre 2025 (oltre 18 miliardi di euro nel 2023 e circa 21 miliardi nel 2024) verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento;

·   riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
– isytech operativa con circa 470 specialisti dedicati;
– internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 2.350 persone già assunte;
– chiuse 1.191 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio di Isybank;
– pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 45 iniziative di efficientamento già identificate;
– in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 715 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021;
– circa 8.100 uscite volontarie dal 2022;
– lanciati progetti di digitalizzazione in Eurizon riguardanti Intelligenza Artificiale e Distributed Ledger Technology;      

·   crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
– rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 24.000 nuovi contratti e 5,9 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel primo trimestre 2025, in aggiunta ai circa 125.000 nuovi contratti e 36,9 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2023-2024;
– Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l’accettazione di pagamenti digitali contact-less da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS;
– nel quarto trimestre 2024, quotati su Borsa Italiana (Euronext) i primi sette ETF replica fisica della piattaforma D-X istituiti da Fideuram Asset Management Ireland tramite la Sicav AILIS (patrimonio gestito pari a circa 4,6 miliardi di euro a fine marzo 2025);
– arricchita l’offerta commerciale Soluzione Domani dedicata alla clientela Senior (oltre 65 anni e caregiver) con il lancio dell’iniziativa Senior Hub (“SpazioxNoi”), che prevede, in una prima fase, l’apertura di due centri multiservizi (a Milano e Novara) dedicati all’invecchiamento attivo, al benessere e all’aggregazione sociale;

_________
(°)       Secondo la metodologia EBA.       

 

– dal 1° gennaio 2024, InSalute Servizi è diventata TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo e – gestendo anche tutti i clienti della Divisione Banca dei Territori che hanno polizze sanitarie di Intesa Sanpaolo Protezione – è quarta come TPA in Italia con oltre 1,5 milioni di pratiche all’anno;
– lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto. Lanciato un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell’ambito dell’offerta S-Loan, in Slovacchia, Ungheria, Serbia e Croazia. Avviato un progetto per estendere l’offerta S-Loan a Bosnia-Erzegovina e Slovenia;
– a ottobre 2023 firmato il contratto per l’acquisizione del 99,98% di First Bank, banca commerciale rumena focalizzata sulla clientela retail e PMI; l’acquisizione, perfezionata a fine maggio 2024, ha rafforzato la presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo in Romania e offre nuove opportunità alle aziende italiane;    
 

·   forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima:

□  supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali
:
–  espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all’estero, con 55,7 milioni di interventi effettuati tra il 2022 e il primo trimestre 2025, con circa 44,9 milioni di pasti, 4 milioni di posti letto, 6,2 milioni di medicinali e oltre 606.000 capi di abbigliamento;
occupabilità: programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nel primo trimestre 2025 richieste di iscrizione da parte di oltre 1.600 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 900 studenti intervistati e oltre 340 formati e in formazione con 13 corsi (oltre 5.200 formati e in formazione dal 2019) e oltre 2.480 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019;
disuguaglianze e inclusione educativa: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane, nel quadro del programma di inclusione educativa che nel primo trimestre 2025 ha coinvolto oltre 1.400 scuole e circa 14.000 studenti, supportando il merito e la mobilità sociale (oltre 5.000 scuole coinvolte tra il 2022 e il primo trimestre 2025);
– social housing: sono state rafforzate le iniziative del Gruppo in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l’identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per conseguire gli obiettivi del Piano di Impresa (promozione di 6-8 mila unità di alloggi sociali e posti letto per studenti);
contributo previsto pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui oltre 0,7 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023 – primo trimestre 2025 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per l’intero anno 2025), di cui circa un miliardo di euro per gli importi destinati alle iniziative e circa 500 milioni di euro per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;

□  forte focus sull’inclusione finanziaria:
– concessi 1,6 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana nel primo trimestre 2025 (concessi 22 miliardi tra il 2022 e il primo trimestre 2025);

□  continuo impegno per la cultura:
Gallerie d’Italia, le quattro sedi del museo di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, hanno avuto 233.000 visitatori nel primo trimestre 2025, per un totale di circa 2.150.000 dal 2022 (ingresso gratuito per gli under 18);

□  promozione dell’innovazione:
progetti di innovazione: 63 progetti di innovazione rilasciati da Intesa Sanpaolo Innovation Center nel primo trimestre 2025, per un totale di 709 dal 2022;
Neva SGR: circa 25,4 milioni di euro di investimenti in start-up nel primo trimestre 2025, per un totale di circa 144 milioni dal 2022;

□  accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
– dal 2022 al 2024 fissati gli obiettivi al 2030 per i 10 settori con più elevate emissioni nel portafoglio crediti del Gruppo (°), completando a novembre 2024 la copertura dei settori a maggiori emissioni;
– complessivamente, per i predetti settori, le emissioni finanziate assolute si sono ridotte del 32,9% nel 2024 rispetto al 2022;
– le emissioni proprie del Gruppo si sono ridotte del 35% a fine 2024 (rispetto alla data di riferimento del 2019), a fronte di un obiettivo del 53% al 2030;
– il 27 gennaio 2025 è stata ottenuta la convalida da parte di SBTi degli obiettivi sulle proprie emissioni e sulle emissioni finanziate del Gruppo;
oltre il 92% dell’energia acquistata derivante da fonti rinnovabili, a fine 2024;   

□  supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
erogati 72,2 miliardi di euro tra il 2021 e il primo trimestre 2025 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica (°°);
– circa 1,3 miliardi di euro di Mutui Green nel primo trimestre 2025 (10,2 miliardi tra il 2022 e il primo trimestre 2025), dei 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui nell’arco del Piano di Impresa 2022-2025;
8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: erogati 0,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2025 (13,1 miliardi tra il 2022 e il primo trimestre 2025);
– attivati 16 Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano, Torino, Firenze, Macerata, Chieti e Genova), punti di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
– nel 2024 la gamma dei prodotti S-Loan, dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, è stata rivista da sei a tre linee (S-Loan ESG, S-Loan CER e S-Loan Diversity): 1,1 miliardi di euro erogati nel primo trimestre 2025 (circa 7,9 miliardi dal lancio nel 2020);
– rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG di asset management, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon al 75,7%; opzioni di investimento (art. 8 e 9 della SFDR) per i prodotti assicurativi disponibili alla clientela pari all’ 82%;
– forte impegno in attività di Stewardship: nel primo trimestre 2025 Eurizon Capital SGR ha partecipato a 195 assemblee degli azionisti (di cui il 94% costituito da società quotate all’estero) e a 122 engagement (di cui il 44% su tematiche ESG), Eurizon Capital SA e Epsilon SGR (°°°) hanno partecipato rispettivamente a 567 e 21 assemblee degli azionisti (di cui rispettivamente il 98% e il 90% costituito da società quotate all’estero) e Fideuram ha partecipato a una assemblea degli azionisti e a 52 engagement (di cui l’ 80% su tematiche ESG);

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(°)    Oil and Gas, Power Generation, Automotive, Coal Mining, Iron and Steel, Commercial Real Estate, Residential Real Estate, Cement, Aluminium e Agriculture – Primary Farming.
(°°)   Per il 2021-2026, incluso il nuovo credito per la transizione in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
(°°°) Fino al 28 febbraio 2025, prima della fusione in Eurizon Capital SGR.

Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Best-in-Class Indices (*) e nella CDP Climate A List e unica banca italiana, prima banca in Europa e seconda al mondo nel 2025 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” e prima tra le banche del peer group nelle valutazioni di Sustainalytics. Inoltre, Intesa Sanpaolo:
–    è stata riconosciuta come prima banca e settima società al mondo e unica banca in Italia tra le 100 aziende più inclusive e attente alla diversità nel FTSE Diversity & Inclusion Index – Top 100;
–    a marzo 2025 è stata inclusa nell’ Equileap Top Ranking 2025 tra le migliori 100 aziende al mondo per equità di genere;
–    è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere “Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022”, prevista dal PNRR, per l’impegno nella diversity & inclusion;
–    è stata la prima banca in Italia e tra le prime banche in Europa a ottenere la certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS) – Diversity;

·   le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
– assunti circa 4.800 professional dal 2021;
– riqualificate circa 7.850 persone ed erogate circa 43 milioni di ore di formazione dal 2022;
– circa 305 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 200 persone;§
– individuate circa 465 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
– secondo l’ultima analisi di clima, l’indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 rispetto a 79% nel 2021 e 66% nel 2013);
– Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta Top Employer Europe 2025 e confermata Top Employer Italy 2025 per il quarto anno consecutivo da Top Employers Institute ed è risultata prima, tra le aziende del settore bancario e finanziario, nella classifica LinkedIn Top Companies 2025 per sviluppo della carriera e crescita professionale.

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(*)    Precedentemente denominati Dow Jones Sustainability Indices.  

 

Nel primo trimestre 2025, per il Gruppo si registra:

●  utile netto in crescita del 13,6% a 2.615 milioni di euro, da 2.301 milioni del primo trimestre 2024;

●  risultato corrente lordo in crescita dello 0,7% a 3.963 milioni di euro, da 3.936 milioni del primo trimestre 2024;

●  risultato della gestione operativa in aumento dell’ 1,2% rispetto al primo trimestre 2024;

●  proventi operativi netti in crescita dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2024, con un +7%, per le commissioni nette, un +1,5% per il risultato dell’attività assicurativa e un forte aumento per il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value a fronte del calo per gli interessi netti;

●  costi operativi in diminuzione dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2024;

●  elevata efficienza, con un cost/income al 38%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●  costo del rischio annualizzato a 21 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;

●  qualità del credito (°):
–    a fine marzo 2025, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1% al netto delle rettifiche di valore e al 2% al lordo;
–    l’esposizione verso la Russia (^) è in ulteriore riduzione, diminuita di circa il 90% (circa 3,3 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa sotto lo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo: crediti a clientela della controllata russa vicini allo zero, crediti a clientela cross-border verso la Russia in larga parte in bonis e classificati a Stage 2;

●  elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
–    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 50,1% a fine marzo 2025, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 67,3%;
–    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine marzo 2025;

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(°)       Nessun ammontare materiale di moratorie in essere a fine marzo 2025. L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a 13,3 miliardi di euro (circa 1,7 miliardi SACE e 11,6 miliardi Fondo PMI).
(^)       Esposizione creditizia verso clientela on-balance, cross-border e della controllata Banca Intesa in Russia, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies e post rettifiche di valore. Al 31 marzo 2025, post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 0,31 miliardi di euro di cui 0,30 miliardi verso clientela, al netto di 0,7 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance nulli verso clientela, al netto di 0,3 miliardi di garanzie ECA, e pari a 0,02 miliardi verso banche) e quella on-balance delle controllate è pari a 0,08 miliardi, di cui 0,05 miliardi verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 0,05 miliardi, verso banche, per Pravex Bank in Ucraina (off-balance, verso clientela, pari a 0,03 miliardi per la controllata in Russia e 0,03 miliardi per la controllata in Ucraina).
L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,39 miliardi di euro.

          

●  patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2025, includendo l’impatto negativo di circa 40 centesimi di punto di Basilea 4 e deducendo dal capitale (°) 1,8 miliardi di euro di dividendi maturati nel primo trimestre 2025 e 2 miliardi di euro di buyback da avviare a giugno 2025, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,3% (°°), in crescita di circa 45 centesimi di punto nel trimestre (°°°), senza considerare circa 115 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 15 tra il 2° trimestre  e il 4° trimestre 2025, rispetto a un requisito SREP – comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer, Countercyclical Capital Buffer (*) e Systemic Risk Buffer (**) – pari al 9,84% (***); il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025 (****);

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine marzo 2025, attività liquide per 278 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 207 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 147% (^)) e Net Stable Funding Ratio (pari a 121% (#));

ampiamente rispettato il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL): ratio, calcolato sui Risk Weighted Assets, a fine marzo 2025 (#) pari a 36,7% per il totale e a 22,1% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 36,4% e 21,8% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025 (****)), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 26,2% e a 18,5% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4,5%;

●  supporto all’economia reale: circa 21 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2025, con circa 15 miliardi in Italia, di cui circa 13 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 640 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2025 e circa 145.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 3.200 e 722.000 posti di lavoro;

 

_______
(°)    Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°)  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 14,4% considerando: (i) l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro – esente da imposte – a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, (ii) l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, all’acquisizione di UBI Banca e agli accordi sindacali di novembre 2021 e ottobre 2024 e (iii) la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del primo trimestre 2025.
(°°°) Rispetto al 12,8% a fine 2024 pro-forma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4.
(*)  Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2025 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2026 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo semestre del 2025).
(**)  Systemic Risk Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2025 verso i residenti in Italia e il requisito a regime al 30 giugno 2025.
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(****) In conformità all’indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.
(^)       Media degli ultimi dodici mesi.
(#)       Dati gestionali preliminari.

 

I risultati di conto economico del primo trimestre 2025

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2025 registra interessi netti pari a 3.632 milioni di euro, in diminuzione del 4,4% rispetto ai 3.801 milioni del quarto trimestre 2024 e dell’ 8% rispetto ai 3.947 milioni del primo trimestre 2024.

Le commissioni nette sono pari a 2.435 milioni di euro, in crescita dello 0,8% rispetto ai 2.416 milioni del quarto trimestre 2024. In dettaglio, si registra una diminuzione del 7,8% per le commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento dell’ 8,3% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito si registra un aumento del 58,7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e dell’ 1,5% per quella relativa ai prodotti assicurativi e una flessione dello 0,4% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 9 milioni di euro nel primo trimestre 2025 e a 44 milioni nel quarto trimestre 2024). Le commissioni nette del primo trimestre 2025 crescono del 7% rispetto ai 2.276 milioni del primo trimestre 2024. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita dell’ 11,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito si registra un aumento del 23,1% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 3,8% per la componente relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 10 milioni nel primo trimestre 2024) e del 6,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 462 milioni di euro, rispetto ai 424 milioni del quarto trimestre 2024 e ai 455 milioni del primo trimestre 2024.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 265 milioni di euro, rispetto ai 5 milioni del quarto trimestre 2024, con la componente relativa alla clientela che si attesta a 83 milioni rispetto a 95 milioni, quella di capital market che registra un saldo positivo per 90 milioni rispetto a un saldo negativo per 136 milioni e quella dell’attività di securities portfolio and treasury che cresce a 92 milioni da 46 milioni. Il risultato pari a 265 milioni del primo trimestre 2025 si confronta con gli 81 milioni del primo trimestre 2024, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 72 milioni, quello della componente di capital market negativo per 198 milioni e quello dell’attività di securities portfolio and treasury di 207 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 6.792 milioni di euro, in crescita dell’ 1,9% rispetto ai 6.668 milioni del quarto trimestre 2024 e dello 0,5% rispetto ai 6.756 milioni del primo trimestre 2024.

I costi operativi ammontano a 2.578 milioni di euro, in diminuzione del 28,1% rispetto ai 3.584 milioni del quarto trimestre 2024, a seguito di un calo del 30,7% per le spese del personale, del 31,6% per le spese amministrative e del 4,1% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2025 scendono dello 0,5% rispetto ai 2.591 milioni del corrispondente trimestre 2024, a seguito di una diminuzione dell’ 1,2% per le spese del personale e dell’ 1,1% per le spese amministrative e di un aumento del 3,6% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.214 milioni di euro, in crescita del 36,6% rispetto ai 3.084 milioni del quarto trimestre 2024 e dell’ 1,2% rispetto ai 4.165 milioni del primo trimestre 2024. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2025 è pari al 38%, rispetto al 53,7% del quarto trimestre 2024 e al 38,4% del primo trimestre 2024.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 224 milioni di euro (comprendenti un milione relativo all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 482 milioni del quarto trimestre 2024 (che includevano 19 milioni relativi all’esposizione a Russia e Ucraina, nel cui ambito 27 milioni per favorire il de-risking, e 37 milioni di rettifiche aggiuntive per favorire il de-risking) e a 234 milioni del primo trimestre 2024 (che includevano 5 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina).

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 23 milioni di euro (comprendenti 20 milioni di riprese di valore per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 353 milioni del quarto trimestre 2024 (che includevano 96 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e ai 52 milioni del primo trimestre 2024 (che includevano 34 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).

Gli altri proventi netti registrano un saldo negativo per 4 milioni di euro, rispetto a un saldo positivo per 67 milioni di euro nel quarto trimestre 2024 e 57 milioni nel primo trimestre 2024.

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al quarto trimestre 2024 e al primo trimestre 2024.

Il risultato corrente lordo è pari a 3.963 milioni di euro, rispetto a 2.316 milioni del quarto trimestre 2024 e a 3.936 milioni del primo trimestre 2024.

Il risultato netto consolidato è pari a 2.615 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
–   imposte sul reddito per 1.250 milioni di euro;
–   oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 57 milioni;
–   effetti economici negativi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 24 milioni;
   tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) per 9 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 2 milioni relativi al fondo di risoluzione, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 3 milioni riguardanti Atlante. Nel quarto trimestre 2024, la voce era ammontata a 55 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 7 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 42 milioni relativi al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e per 30 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel primo trimestre 2024 questa voce era ammontata a 257 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 3 milioni relativi al fondo di risoluzione, per 356 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per un milione relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 15 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante;
–   un utile di pertinenza di terzi per 8 milioni di euro.

Il risultato netto pari a 2.615 milioni di euro nel primo trimestre 2025 si confronta con quello pari a 1.499 milioni nel quarto trimestre 2024 e a 2.301 milioni nel primo trimestre 2024.

 

Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2025

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2025 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 417 miliardi di euro, in diminuzione dell’ 1,1% rispetto al 31 dicembre 2024 e dell’ 1,8% rispetto al 31 marzo 2024 (in diminuzione dell’ 1% rispetto al quarto trimestre 2024 e dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2024 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 4.965 milioni di euro, in aumento dello 0,9% rispetto ai 4.920 milioni del 31 dicembre 2024. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.237 milioni di euro rispetto ai 1.120 milioni del 31 dicembre 2024, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,3% anche al 31 dicembre 2024), e un grado di copertura al 67,3% (68% a fine 2024). Le inadempienze probabili ammontano a 3.385 milioni di euro rispetto ai 3.438 milioni del dicembre 2024 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 343 milioni di euro rispetto ai 362 milioni di fine 2024.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.379 miliardi di euro, in flessione dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2024 e in crescita del 3,4% rispetto al 31 marzo 2024. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 574 miliardi, in diminuzione dell’ 1,8% rispetto al 31 dicembre 2024 e dello 0,6% rispetto al 31 marzo 2024. La raccolta diretta assicurativa è pari a 174 miliardi, in diminuzione del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2024 e dello 0,1% rispetto al 31 marzo 2024. La raccolta indiretta ammonta a 796 miliardi, in aumento dell’ 1% rispetto al 31 dicembre 2024 e del 6,4% rispetto al 31 marzo 2024. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 470 miliardi, in flessione dello 0,7% rispetto al 31 dicembre 2024 e in aumento del 4,1% rispetto al 31 marzo 2024; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2025 ammonta a 4,1 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 326 miliardi, in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2024 e del 10% rispetto al 31 marzo 2024.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2025 – calcolati includendo l’impatto negativo di Basilea 4 e deducendo dal capitale (°) 1,8 miliardi di euro di dividendi maturati nel primo trimestre 2025 e 2 miliardi di euro di buyback da avviare a giugno 2025 – risultano pari a:
–     13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,3% a fine 2024, 12,8% proforma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4),
–     15,7% per il Tier 1 ratio (15,8% a fine 2024, 15,3% proforma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4),
–     18,8% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2024, 18,4% proforma deducendo l’impatto negativo di Basilea 4).

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2025 – calcolati non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025 (°°) – risultano pari a:
–     13% per il Common Equity Tier 1 ratio,
–     15,5% per il Tier 1 ratio,
–   18,5% per il coefficiente patrimoniale totale.

  * * *

 

_______
(*)  Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°)   Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°)  In conformità all’indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza – oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali – sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
–   un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 207 miliardi di euro a fine marzo 2025,
–   un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile – esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale – e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 278 miliardi di euro a fine marzo 2025,
–   indicatori di liquidità ampiamente superiori ai requisiti normativi: Liquidity Coverage Ratio pari a 147% (°) e Net Stable Funding Ratio pari a 121% (*),
–   fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta – bancaria – da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 77% dalla componente retail,
–   raccolta a medio lungo termine wholesale per 0,9 miliardi di euro nel primo trimestre 2025, nel cui ambito un’operazione benchmark di Tier 2 per 0,5 miliardi di euro da parte di Intesa Sanpaolo Assicurazioni (per circa l’ 89% collocata presso investitori esteri).

L’indicatore MREL ratio, calcolato su Risk Weighted Assets, al 31 marzo 2025 (*) è pari a 36,7% per il totale e a 22,1% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 36,4% e 21,8% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025 (**)), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 26,2% e a 18,5% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4,5%.

Il leverage ratio al 31 marzo 2025 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,8% (5,7% non includendo nel capitale alcun utile del primo trimestre 2025 (**)), valore tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.

* * *

Al 31 marzo 2025, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 3.914 sportelli bancari – 2.966 in Italia e 948 all’estero – e 91.825 persone.

* * *

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(°)       Media degli ultimi dodici mesi.
(*)       Dati gestionali preliminari.
(**)     In conformità all’indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

 

I risultati per area di Business
  

La Divisione Banca dei Territori include:
–   clientela Retail (individui e aziende con esigenze finanziarie di minore complessità);
–   clientela Exclusive (individui con esigenze finanziarie di maggiore complessità);
–   clientela Imprese (aziende con esigenze finanziarie di maggiore complessità, generalmente Piccole e Medie Imprese);
–   clientela costituita da enti nonprofit.

La Divisione include la digital bank controllata Isybank (che opera anche nell’instant banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo ENEL).

La Divisione Banca dei Territori registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti 

   

3.057

2.960

3,3%

Costi operativi 

   

-1.450

-1.877

-22,7%

Risultato della gestione operativa

   

1.607

1.083

48,4%

cost/income ratio  

   

47,4%

63,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

-296

-307

 

Risultato corrente lordo

   

1.311

776

 

Risultato netto 

   

850

284

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti 

   

3.057

2.980

2,6%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

45%

44%

 

Costi operativi 

   

-1.450

-1.476

-1,8%

Risultato della gestione operativa

   

1.607

1.504

6,8%

cost/income ratio  

   

47,4%

49,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

-296

-267

 

Risultato corrente lordo

   

1.311

1.237

 

Risultato netto 

     

850

614

 

 

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
–  Client Coverage & Advisory, che include in particolare Institutional Clients cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie e Global Corporate cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure; Real Estate; Energy; Telecom, Media & Technology;
–  Distribution Platforms & GTB, che include in particolare Global Transaction Banking cui compete la gestione dei servizi transazionali e IMI CIB International Network cui compete lo sviluppo internazionale della Divisione e la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil);
–  Global Banking & Markets, deputata in particolare all’attività di finanza strutturata, primary markets e capital markets (equity e debt capital markets).

Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti 

   

1.228

948

29,5%

Costi operativi 

   

-339

-494

-31,4%

Risultato della gestione operativa

   

889

454

95,8%

cost/income ratio

   

27,6%

52,1%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

16

-145

 

Risultato corrente lordo

   

904

309

 

Risultato netto

   

606

202

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

1.228

1.009

21,7%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

18%

15%

 

Costi operativi

   

-339

-348

-2,6%

Risultato della gestione operativa

   

889

661

34,5%

cost/income ratio

   

27,6%

34,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

16

37

 

Risultato corrente lordo

   

904

698

 

Risultato netto

     

606

468

 

 

La Divisione International Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, il Danube HUB, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca, Intesa Sanpaolo Bank Romania e First Bank in Romania, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, CIB Bank in Ungheria, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.

La Divisione International Banks registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

799

789

1,3%

Costi operativi

   

-328

-410

-20,0%

Risultato della gestione operativa

   

471

379

24,3%

cost/income ratio

   

41,1%

52,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

12

-125

 

Risultato corrente lordo

   

483

253

 

Risultato netto

   

319

123

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

799

809

-1,2%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

12%

12%

 

Costi operativi

   

-328

-313

4,8%

Risultato della gestione operativa

   

471

496

-5,0%

cost/income ratio

   

41,1%

38,7%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

12

-17

 

Risultato corrente lordo

   

483

481

 

Risultato netto

     

319

318

 

 

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

847

823

2,9%

Costi operativi

   

-251

-308

-18,5%

Risultato della gestione operativa

   

596

515

15,7%

cost/income ratio

   

29,6%

37,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

-7

-16

 

Risultato corrente lordo

   

589

499

 

Risultato netto

   

409

321

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

847

860

-1,5%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

12%

13%

 

Costi operativi

   

-251

-246

2,0%

Risultato della gestione operativa

   

596

614

-2,9%

cost/income ratio

   

29,6%

28,6%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

-7

-5

 

Risultato corrente lordo

   

589

629

 

Risultato netto

     

409

409

 

 

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

239

259

-7,7%

Costi operativi

   

-53

-83

-36,1%

Risultato della gestione operativa

   

186

176

5,7%

cost/income ratio

   

22,2%

32,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

2

-2

 

Risultato corrente lordo

   

188

174

 

Risultato netto

   

136

124

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

239

240

-0,4%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

4%

4%

 

Costi operativi

   

-53

-54

-1,9%

Risultato della gestione operativa

   

186

186

0,0%

cost/income ratio

   

22,2%

22,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

2

0

 

Risultato corrente lordo

   

188

216

 

Risultato netto

     

136

163

 

 

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Assicurazioni (che controlla anche Intesa Sanpaolo Protezione, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance registra:

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

4° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

460

423

8,7%

Costi operativi

   

-84

-112

-25,0%

Risultato della gestione operativa

   

376

311

20,9%

cost/income ratio

   

18,3%

26,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

0

0

 

Risultato corrente lordo

   

376

311

 

Risultato netto

   

251

473

 

             

(milioni di euro)

   

1° trim. 25

1° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

460

441

4,3%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

7%

7%

 

Costi operativi

   

-84

-86

-2,3%

Risultato della gestione operativa

   

376

355

5,9%

cost/income ratio

   

18,3%

19,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

0

1

 

Risultato corrente lordo

   

376

356

 

Risultato netto

     

251

241

 

 

Le prospettive

L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2025 confermata a ben oltre 9 miliardi di euro.

Per il 2025 si prevede:
–  ricavi in crescita, gestiti in modo integrato, con: resilienza degli interessi netti (attesi a un livello superiore a quello del 2023), grazie al maggior contributo dell’hedging sulle poste a vista; incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; forte crescita degli utili da trading;
–  costi operativi in riduzione, con: diminuzione delle persone del Gruppo per uscite volontarie già concordate e turnover naturale; benefici addizionali derivanti dalla tecnologia (es., razionalizzazione delle filiali e snellimento dei processi informatici); razionalizzazione degli immobili;
–   basso costo del rischio, con: basso stock di crediti deteriorati; portafoglio crediti di elevata qualità; gestione proattiva del credito;
–   minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, non essendoci più contribuzione al fondo di garanzia dei depositi.

Si prevede una forte distribuzione di valore:
–   payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024;
–   buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025;
–   ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – a fine 2025 a oltre il 13,7% post impatto negativo di Basilea 4 nell’anno pari a circa 40 centesimi di punto e a circa il 14,5% post impatto negativo complessivo di Basilea 4 pari a circa 60 centesimi di punto (di cui circa 20 nel 2026-2033, inclusi circa 10 nel 2026 relativi a FRTB) e includendo il beneficio dell’assorbimento delle DTA successivo al 2025 pari a circa 100 centesimi di punto (per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa, del buyback da avviare a giugno 2025 e non considerando un’ulteriore distribuzione per il 2025.

* * *

 

Ai fini di comparabilità dei risultati:

–  i dati di stato patrimoniale del primo trimestre 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di First Bank (perfezionata a fine maggio 2024), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi;
–  i dati di stato patrimoniale dei primi due trimestri 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione della maggioranza del capitale di Alpian (che è intervenuta ad agosto 2024 e ha determinato il passaggio di Alpian da partecipata sottoposta a influenza notevole, consolidata a patrimonio netto, a società controllata, consolidata integralmente), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi;
–  i dati di conto economico dei primi due trimestri 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di First Bank, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e dell’acquisizione della maggioranza del capitale di Alpian, consolidando le relative componenti linea per linea a fronte dello storno dell’apporto alla voce “dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto” e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile (perdita) di pertinenza di terzi;
–  i dati di conto economico relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2024 sono stati riesposti per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.

* * *

Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre del 2025, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le proprie attività secondo l’approccio richiesto per il rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

* * *

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisabetta Stegher, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

* * *

 

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