“I numeri preoccupano ma il risparmio cresce”


Il commento ai dati sull’accesso al credito, arrivano dal segretario di Fisac, Samuel Paganini. “A preoccupare maggiormente – così il sindacalista – è la forte difficoltà delle imprese ferraresi ad accedere al credito bancario. Dopo una lieve ripresa tra il 2020 e il 2022, legata anche ai finanziamenti emergenziali, il 2024 evidenzia una nuova fase recessiva. Il calo riguarda principalmente i finanziamenti alle attività produttive, mentre regge il credito ai privati”. Il settore industriale, in particolare, “soffre una delle peggiori performance regionali: -19,5% in cinque anni, -7,5% in un solo anno – prosegue – . Ferrara resta ultima per importo complessivo di prestiti concessi all’industria: 485 milioni di euro, dieci volte meno rispetto a Reggio Emilia”. Anche il comparto delle costruzioni segna una flessione, seppur più contenuta (-14,7% in cinque anni). Tuttavia, prosegue “le dinamiche dei valori immobiliari nel ferrarese rispetto alle altre province, potrebbero rappresentare un’opportunità per attrarre nuovi residenti e rilanciare l’edilizia, a patto di un intervento coordinato con politiche abitative e incentivi mirati”. Paradossalmente, “mentre l’accesso al credito diminuisce, il risparmio cresce: i depositi bancari nella provincia sono aumentati del +13,4% dal 2019. Eppure, il 42% di questi risparmi viene investito fuori dal territorio, contro una media regionale del 19%. Oltre 4 miliardi di euro dei depositi ferraresi finiscono altrove. In un contesto economico fragile come il nostro, è fondamentale che il risparmio raccolto in provincia sia destinato a sostenere le attività economiche e le famiglie locali”.



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