Era da tempo che l’amministrazione arenzanese guardava con favore al modello delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e adesso l’idea è diventata realtà. Il Comune di Arenzano infatti aderisce alla comunità territoriale Cermage, associazione istituita dalla Città Metropolitana di Genova con i comuni per ora di Carasco, Borzonasca, Mezzanego, Ne e San Colombano Certenoli.
COS’E’ UNA COMUNITA’ ENERGETICA RINNOVABILE – Le Cer sono gruppi di soggetti che si organizzano per produrre e condividere localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabili. L’obiettivo di Cermage nello specifico è supportare i Comuni soprattutto nella “giungla” della burocrazia per aiutarli a individuare gli impianti realizzabili, redigere i progetti esecutivi e acquisire i finanziamenti regionali e nazionali.
La delibera è stata approvata all’unanimità durante lo scorso consiglio comunale: la speranza è che l’adesione alla Cer possa essere parte di un processo virtuoso per promuovere un modello di transizione energetica sostenibile. Tra gli obiettivi, perseguire con i ricavati benefici economici per la comunità, per le categorie sociali più fragili e per la tutela dell’ambiente.
IL RETROSCENA – Come abbiamo detto all’inizio, è da tempo che il Comune di Arenzano si interessa al tema delle Cer: già nel 2012 con il Patto dei Sindaci si era lanciata l’ipotesi di creare una comunità energetica in tema di sviluppo ambientale e rinnovabili. L’idea però aveva avuto vita breve, probabilmente i tempi non erano ancora maturi.
L’ex assessora all’Ambiente Giorgia Battistini poi si era nuovamente interessata: tra il 2022 e il 2023 il Comune era entrato in contatto con una start-up di Milano per valutare l’impatto possibile di una Cer ad Arenzano utilizzando le superfici comunali per attivare dei pannelli solari. Ma l’attività si era rivelata poi complicata e probabilmente non solo per Arenzano, visto che è stata poi Anci a sviluppare un protocollo da diffondere tra i Comuni per dare delle linee guida alle varie amministrazioni e impostare le varie Cer.
Infine è arrivata la Città Metropolitana di Genova che ha diffuso una nuova possibilità a cui hanno aderito per ora quattro Comuni, creando una prima rete di promotori a cui man mano se ne possono aggregare altri: ed è qui che il Comune di Arenzano ha scelto di intervenire. Con l’intervento della Città Metropolitana, insomma, i singoli territori non sono più lasciati da soli di fronte a una procedura complicata: con la Cer metropolitana infatti sono già stati messi nero su bianco uno statuto, una convenzione, l’iter del supporto logistico per aiutare i Comuni nella preparazione dei piani e nella ricerca dei finanziamenti.
LE IDEE: PANNELLI SUI TETTI DELLA SCUOLA E DELLA ZONA INDUSTRIALE – Oltre ai Comuni possono aderire alla Cer della Città Metropolitana anche imprese e privati cittadini, sia come produttori sia come consumatori (o anche entrambi nello stesso tempo): “Riteniamo che sia un’occasione da cogliere – ha spiegato l’assessora all’Ambiente Lucia Ferrari in consiglio comunale – la possibilità più interessante è quella di cercare di far entrare nella Cer oltre alla Comunione Pineta, che si è già dimostrata propositiva, anche tutta la zona industriale che ha molti tetti agibili”. Sono edifici privati, ma il Comune potrebbe essere primo promotore trainando altre realtà, iniziando magari “con il tetto della scuola, che è già predisposto per i pannelli solari, e poi potremo andare a discutere con imprese e privati, pensando anche a un’azione condivisa con il Comune di Cogoleto” conclude Ferrari.
Un ringraziamento particolare, poi, dal sindaco Francesco Silvestrini e dall’assessora Lucia Ferrari al consigliere di Vivi Arenzano Giacomo Robello, che è anche consigliere metropolitano: “Ci ha subito aiutati con la Città Metropolitana quando abbiamo avuto bisogno di capire come iniziare questa procedura, è stato fondamentale”.
Arenzano, l’amministrazione pensa ad una Comunità Energetica Rinnovabile
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