(AGENPARL) – Roma, 19 Giugno 2025
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 COMUNICATO STAMPA
assessore satta all’assemblea di dottori agronomi e forestali: “ordine è componente fondamentale del comparto. necessario abbattere burocrazia e incentivare ricambio generazionale
C agliari, 19/06/2025
Si è svolta questa mattina a Sassari, nell’aula magna dell’Università, l’assemblea dei presidenti del Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Al centro dell’incontro i temi più urgenti del comparto agricoltura tra criticità, soluzioni ma anche sfide ambiziose per il futuro. “ L’Ordine rappresenta una componente fondamentale per lo sviluppo delle imprese agricole del nostro Paese – sottolinea l’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Satta che ha partecipato all’assemblea – L’esperienza di agronomi e forestali e il contatto diretto con le realtà rurali, costituisce un patrimonio di informazioni, di competenze e di idee dal quale la politica, ad ogni livello, non può prescindere”.
L’esponente della Giunta Todde ha poi messo in evidenza alcuni punti focali nel corso del suo intervento quali l’eccessiva burocrazia, la necessità di un ricambio generazionale e la mancanza di manodopera e l’accesso al credito: “ L’eccessiva burocrazia rappresenta il primo ostacolo per le imprese e ne limita gli investimenti – evidenzia Satta – Questo avviene non soltanto a causa delle lungaggini che ne derivano ma anche a causa dei maggiori costi che le imprese sono costrette a sostenere, ancor prima di avere la certezza di poter usufruire di contributi per effettuare investimenti”.
L’ultimo rapporto della Commissione europea sui costi amministrativi della Politica agricola comune (PAC) pubblicato lo scorso mese di maggio, ad esempio, rivela che in Italia il totale dei costi amministrativi ammonta a 1.923 euro per impresa contro i 1.228 euro della media europea. Secondo l’ultimo Censimento agricolo, tra il 2018 e il 2020, solo l’11% delle aziende agricole italiane ha investito in innovazione e questo dato registra forti disparità territoriali. Sul fronte della digitalizzazione appena il 15,8% delle aziende agricole italiane può essere considerato digitale con dati prossimi al 5% in regioni come la Sardegna. “Per contrastare il poco interesse verso gli investimenti – aggiunge l’assessore – è fondamentale semplificare e ridurre i costi amministrativi, almeno nella fase di presentazione delle domande”.
Secondo le prime elaborazioni del settimo censimento Istat nel 2020, in Italia, solo il 9,3% delle imprese agricole hanno un titolare under 40, in calo rispetto alla rilevazione di dieci anni prima, quando erano l’11%. “Il ricambio generazionale, negli ultimi decenni, rappresenta una delle maggiori sfide per l’agricoltura europea e chiaramente anche per quella nazionale e sarda – constata il titolare dell’Agricoltura – Anche con la nuova programmazione comunitaria per il periodo 2023 -2027, il ricambio generazionale continua ad essere considerato una priorità, tuttavia, dati i risultati prodotti negli ultimi anni, questa da sola non basta. Occorrono nuove politiche nazionali e regionali che affianchino la politica agricola comune nell’incentivare un vero ricambio generazionale per le nostre imprese agricole e della pesca. Siamo l’ottava regione in Italia per numero di imprese guidate da under 35 con una percentuale che sfiora il 10% e con alcune zone, come la provincia di Nuoro, dove il peso percentuale delle imprese under 35 è tra i più alti d’Italia, segnale che esiste una generazione che, se sostenuta, è pronta a restare e investire nel proprio territorio”.
Nel 2024, in Italia, i finanziamenti alle imprese del settore agricolo e agroindustriale hanno superato i 38 miliardi di euro pari al 5,7% del totale degli impegni bancari: “Questo non basta – spiega Satta – La politica deve sostenere questi sforzi attraverso strumenti in grado di agevolare l’accesso al credito, ad esempio attraverso fondi di rotazione dedicati agli investimenti aziendali. Solo così potremo avere imprese agricole in grado di affrontare le sfide del mercato, di attrarre investimenti e – conclude – soprattutto di coinvolgere i giovani al pari delle imprese che operano in altri settori produttivi”.
In allegato una foto
Ufficio Stampa Regione Sardegna
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