Femtech: definizione, numeri e startup in Italia


Il mercato del Femtech crescerà fino a 112 miliardi di dollari entro il 2033 ( fonte: Presedence Research- Femtech Market Size) con ampi spazi di opportunità per l’ecosistema imprenditoriale e un tasso di crescita del 12,6%, che alcune startup stanno già cogliendo. Eppure, è un settore ancora poco conosciuto, con una definizione raramente diffusa e che spesso è erroneamente associata solamente al concetto di imprenditoria femminile.

Per fare chiarezza su questo settore in rapida crescita, l’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano ha intervistato Valeria Leuti, fondatrice e presidentessa di Tech4Fem e dell’Osservatorio FemTech, che ha presentato i primi dati del settore italiano durante i SaniDays di Roma.

La definizione di Femtech

Il termine Femtech, abbreviazione di Female Technologies, è stato coniato da Ida Tin, fondatrice di Clue, nel 2016. Rientrano in questa categoria software, dispositivi, servizi e prodotti che utilizzano la tecnologia per migliorare la salute e il benessere delle donne.

“Femtech non è sinonimo di aziende fondate da donne – chiarisce Valeria Leuti – ma è un concetto legato alle soluzioni che contribuiscono alla salute e al benessere femminile, l’Osservatorio include in questa definizione tutto ciò che impatta in modo rilevante la vita delle donne: dalla salute alla cura, dal benessere finanziario alla violenza di genere”.

Valeria Leuti, fondatrice e presidentessa di Tech4Fem e dell’Osservatorio FemTech.

Le associazioni Femtech italiane

In Italia il settore del Femtech si sta strutturando grazie a due importanti iniziative: Tech4Fem e Femtech Italy.

Tech4Fem è la prima associazione no-profit in Italia dedicata alla crescita del FemTech e all’innovazione nella salute femminile, fondata da Valeria Leuti. È da Tech4Fem che nasce l’Osservatorio Femtech, che adotta una visione completa del settore includendo nello spettro condizioni e patologie che impattano sulle donne in modo specifico, diverso o sproporzionato rispetto agli uomini, considerando anche segmenti come il lavoro di cura e la violenza di genere.

La seconda iniziativa è Femtech Italy, community che concentra invece la propria attività sulle realtà che sviluppano soluzioni puramente tecnologiche legate alla salute della donna, coordinata da Sabrina Scarpati.

L’assunto di partenza delle due realtà è condiviso: “Alla base c’è il bisogno di una medicina di genere e un’interpretazione dei dati che discrimini – nel senso positivo del termine – e riconosca che non siamo tutti uguali sul fronte della salute”, sottolinea Leuti.

Perché il Femtech è interessante e i numeri in Italia

L’Osservatorio Femtech presenterà il report completo dello stato attuale dell’Ecosistema Italiano a settembre in occasione della Rome Future Week. L’Osservatorio ha censito ad oggi circa 80 realtà FemTech attive in Italia, di cui il 44% nate dal 2023, dato che indica l’inizio di un interesse e movimento nel settore.

Il Femtech rappresenta infatti un laboratorio di innovazione in cui si stanno sviluppando modelli di business inediti: molte startup stanno costruendo il proprio valore non solo attraverso prodotti e servizi, ma anche generando dati finora assenti o trascurati dalla medicina e dalla tecnologia. Si tratta di dati “invisibili”, che riguardano esperienze femminili spesso ignorate nei percorsi clinici o nei dataset tradizionali.

Gli unicorni del Femtech

A livello globale, il settore ha già dato vita a unicorni come Flo Health, che non solo ha raccolto quasi 300 milioni di dollari in finanziamenti, ma ha anche avviato un piano di acquisizioni strategiche per espandere la propria presenza in segmenti come la fertilità, la menopausa e la salute riproduttiva. Il caso di Flo dimostra che questo é un settore ad alto potenziale scalabile, le cui startup oggi possono inserirsi in un contesto internazionale sempre più dinamico e aperto a sinergie tecnologiche.

Il Femtech quindi è una frontiera dell’innovazione imprenditoriale e sociale, in cui tecnologia, impatto e rappresentazione si intrecciano e la sua crescita in Italia merita di essere seguita con attenzione.

La classificazione elaborata dall’Osservatorio identifica 12 segmenti Femtech che comprendono: salute mestruale, salute riproduttiva, gravidanza, salute pelvica, menopausa, salute sessuale, salute mentale, oncologia, malattie croniche, benessere economico, lavoro di cura, benessere generale e violenza.

I numeri degli investimenti, per ora, restano minoritari: solo l’1% degli investimenti in ambito healthcare è indirizzato al femtech. Questo dato stride con il potenziale economico del settore: chiudere il gender health gap potrebbe generare un impatto economico globale di 1 trilione di dollari entro il 2040 (World Economic Forum – Global Gender Gap Report 2024)

Il paradosso degli Investimenti

Emerge un paradosso significativo dall’analisi degli investimenti nel settore. Nonostante circa l’80% delle startup Femtech sia fondata o co-fondata da donne, un dato confermato anche a livello internazionale, oltre il 90% degli investimenti di venture capital continua a fluire verso startup fondate da uomini.

A confermare questo squilibrio è un’analisi condotta da PitchBook secondo cui nel 2022 le startup Femtech con fondatori uomini hanno raccolto quasi il doppio del capitale rispetto a quelle con sole fondatrici donne, nonostante queste ultime fossero in numero maggiore. Questo significa che una minoranza di team fondatori maschili intercetta la quasi totalità delle risorse finanziarie. Un dato impressionante che mette in luce un divario sistemico nell’accesso ai capitali, proprio all’interno di un settore che nasce per rispondere ai bisogni femminili.

“Spesso gli investitori non sanno cos’è il femtech. Manca ancora consapevolezza, e serve un cambiamento culturale”, evidenzia Leuti. La scalabilità del settore è per definizione differente: personalizzata, inclusiva e informata. Molte di queste realtà, avendo una missione sociale, adottano modelli B2B2C, lavorando con aziende che offrono servizi come welfare aziendale. Alcune realtà scelgono di rendere l’accesso gratuito per l’utente finale, rendendo così centrale la valorizzazione del dato.

Complici della scalabilità del settore sono indubbiamente le grandi e grandissime aziende, il cui interesse sta crescendo: realtà come Zambon e Angelini hanno già investito nel settore.

Il FemTech italiano è ancora agli inizi, ma la direzione è tracciata. “Per me aiutare questo settore a crescere è un onore e un impegno che ho preso con passione e rispetto. Sarà bellissimo scoprire insieme cosa potremo fare per le donne nei prossimi anni.” rimarca Leuti.

8 startup Femtech in Italia

Ecco una nostra selezione di startup italiane Femtech,

SynDiag fondata da Federica Gerace, Daniele Conti e Rosilari Bellacosa utilizza l’intelligenza artificiale per supportare le ginecologhe e i ginecologi nell’individuazione precoce del tumore ovarico.

CancerMate uno strumento rivoluzionario per il monitoraggio personalizzato e preciso della terapia neoadiuvante del cancro al seno, creato da iBMB, uno Spin-off dell’Università della Basilicata.

Hale fondata da Gaia Salizzoni e Vittoria Brolis aiuta le donne con dolore genito-pelvico a trovare diagnosi e trattamenti nel minor tempo possibile.

Pausetiv: fondata da Clarice Pinto e Marina Correia è la prima piattaforma digitale in Italia dedicata alla menopausa.

Meggy Care un progetto di Lara Ranzato, Fanny Nardi e Francesca Bosio è la prima piattaforma in Italia dedicata al Social Egg Freezing, con l’obiettivo di informare, accompagnare e rendere accessibile alle donne il congelamento degli ovociti.

Geen fondata Giulia Marchese e Lucia Vernino, è una piattaforma online che accompagna le donne nelle loro scelte di benessere e salute sessuale e riproduttiva.

This Unique fondata da Alice Carbonara, Lisa Iannello, Ludovico Grassi e Vincenzo Mansi propone prodotti mestruali compostabili in abbonamento.

iMamma guidata Elisa Tattoni, è una piattaforma digitale dedicata alle mamme, che offre supporto, informazioni pratiche e una comunità di condivisione per accompagnarle in tutte le fasi della maternità, dal concepimento alla crescita del bambino.



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