‘Uno schifo’: Piero Pelù contro il CEO di Spotify che investe in droni militari


Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, ha annunciato un nuovo investimento di 600 milioni di euro nella startup tecnologica militare Helsing, portando a un totale di 700 milioni di euro i capitali immessi nell’azienda dal 2021 tramite la sua società di venture capital Prima Materia. Ek, che diventerà anche presidente del CdA di Helsing, ha motivato la scelta con l’urgenza di rafforzare la sovranità tecnologica europea nel contesto di una crescente instabilità geopolitica.


Helsing è una delle aziende emergenti nel panorama europeo della difesa. Fondata nel 2021 in Germania da Torsten Reil, Niklas Köhler e Gundbert Scherf (quest’ultimo ex commissario del Ministero della Difesa tedesco), la società sviluppa software militari basati su intelligenza artificiale per l’analisi in tempo reale di dati provenienti da sensori e sistemi d’arma. Dal 2023, ha iniziato anche la produzione di droni da combattimento, tra cui il modello HX-2, già impiegato nel conflitto in Ucraina.

Secondo Helsing, l’obiettivo è contribuire all’autonomia strategica dell’Europa riducendo la dipendenza da tecnologie non europee. La startup opera attualmente in Germania, Francia e Regno Unito.

La mossa di Daniel Ek non è passata inosservata al mondo musicale, di cui è attore protagonista e in un certo senso anche debitore. Piero Pelù, cantante che ha avuto grandissima popolarità con i Litfiba, è stato tra quelli che ha reagito duramente alla decisione del CEO di Spotify.

Sul suo profilo Instagram, si può leggere:

Ho letto in questi giorni sul Financial Times e su Wired che il multimiliardario della musica liquida vuole reinvestire i suoi infiniti guadagni in qualcos’altro. Visto che la Musica da cui il suddetto succhia i suoi profitti giganti parla oltre che di mille cazzate anche di amore per la vita, di rispetto per l’ambiente, di Pace, noi poveri ingenui abbiamo pensato che questi nuovi investimenti (600.000.000 seicento milioni di €) andassero alla ricerca per il cancro o alle Ong che salvano vite in posti di guerra o in mezzo ai mari, oppure alla costruzione di macchine che liberino i mari dalle microplastiche che ci avvelenano ogni giorno di più. E invece no.

Il multi-mega miliardario della Musica investirà i suoi soldi nella costruzione di droni ipertecnologici per fare la guerra e ammazzare altre persone. Lo schifo che sto avendo per certe frange del genere umano non trova mai un limite perché ogni limite viene abbattuto ogni giorno per farci cadere sempre più in basso.

Purtroppo, i master di tutti i miei dischi non mi appartengono più altrimenti li avrei ritirati immediatamente dalla fottuta piattaforma di questo schifo di individuo. Magari se molti Artisti facessero pressione su questo padrone insensibile della nostra Arte potrebbero farlo ragionare e spingerlo ad investire i suoi/nostri soldi in qualcosa di molto più civile e in controtendenza con la merda che i nuovi dittatori ci stanno portando a vivere ogni giorno. Pensaci bene Mr Ek!

La polemica solleva interrogativi etici più ampi sul ruolo degli imprenditori del tech e sull’utilizzo dei profitti generati da piattaforme culturali in settori controversi come l’industria bellica, specie in un momento dove le tensioni sono alle stelle e basta un nonnulla per innescare un conflitto. Ma, evidentemente, il denaro è denaro e non puzza mai.



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