Il Governo ha deciso di puntare con forza sulla filiera dei semiconduttori, settore cruciale per l’economia e la competitività industriale. Con un nuovo decreto, infatti, è stato stanziato un miliardo di euro aggiuntivo che andrà ad alimentare il Fondo per i semiconduttori, già operativo da tempo e gestito attraverso i Contratti di sviluppo di Invitalia.
Queste nuove risorse si aggiungono a quelle già disponibili – oltre 3,2 miliardi – e serviranno a sostenere progetti che vanno dalla riconversione degli impianti produttivi alla realizzazione di nuove linee industriali, fino ad arrivare ad attività di ricerca e sviluppo ad alta innovazione. L’obiettivo è duplice: rafforzare la capacità tecnologica italiana e attrarre investimenti, anche esteri, in un comparto sempre più strategico per l’economia globale.
Per accedere al fondo, le imprese devono presentare programmi d’investimento consistenti, con una spesa minima di 20 milioni di euro. A seconda della tipologia di progetto, sono previste diverse forme di sostegno: contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, agevolazioni sugli interessi e sostegni diretti per le attività di ricerca.
Un’attenzione particolare sarà rivolta ai progetti di grande dimensione, cioè quelli con spese superiori a 50 milioni di euro, o a quelli che rientrano nelle strategie del Chips Act europeo. In questi casi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy stipulerà accordi specifici insieme a Invitalia e alle aziende coinvolte.
Il rafforzamento del fondo segna un passo importante verso la sovranità tecnologica del Paese. In un momento in cui i semiconduttori sono diventati il cuore pulsante di ogni innovazione — dai veicoli elettrici all’intelligenza artificiale, passando per l’industria manifatturiera e la difesa — l’Italia si attrezza per giocare un ruolo da protagonista, sostenendo la nascita e la crescita di poli industriali all’avanguardia.
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