Detrazione delle spese d’intermediazione immobiliare 2025: cosa sapere — idealista/news


Per coloro che hanno acquistato un immobile nel corso del 2024, la possibilità di accedere a specifiche agevolazioni fiscali è decisamente importante. Fra le tante, è utile ricordare la detrazione delle spese di intermediazione immobiliare, ovvero il recupero di parte dei costi sostenuti per professionisti o agenzie immobiliari. Per poter usufruire dell’agevolazione, è però necessario rispettare alcuni requisiti, primo fra tutti l’acquisto di un un immobile adibito ad abitazione principale. Ma come funziona la detrazione e quanto si può effettivamente recuperare?

Cosa sono le spese di intermediazione immobiliare

In primo luogo, è utile ricordare quali sono le spese di intermediazione immobiliare. Con questo termine si identificano i compensi versati a professionisti e agenzie immobiliari iscritti al Registro delle Imprese, per servizi di mediazione nella compravendita di immobili.

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Si tratta di costi che nascono dal ruolo dello stesso intermediario, in qualità di facilitatore tra acquirente e venditore, applicati sotto forma di commissioni. Le spese possono infatti includere gli oneri per la ricerca dell’immobile, la negoziazione con il venditore e l’assistenza fornita fino al rogito notarile.

Nel contesto delle detrazioni fiscali, le spese di intermediazione assumono rilevanza quando riferite all’abitazione principale: è infatti possibile includere nella dichiarazione dei redditi, purché documentate tramite fatture regolari e tracciabili, dove siano riferiti sia i dati dell’intermediario che dell’operazione immobiliare, oltre all’importo. Ancora, è utile specificare che l’agevolazione spetta solo all’acquirente: la detrazione delle spese di agenzia immobiliare per il venditore non è infatti prevista.

La detrazione delle spese di intermediazione immobiliare per il 2025

Come già specificato, in sede di dichiarazione dei redditi è possibile detrarre parte delle spese sostenute per l’intermediazione immobiliare, alleggerendo così i carichi fiscali per i contribuenti che acquistano un immobile, purché prima casa. Come accade per altre agevolazioni fiscali, possono accedere alla detrazione i contribuenti soggetti a IRPEF, attraverso il Modello 730 o Persone Fisiche del 2025, ovviamente riferito ai redditi dell’anno precedente.

Quali sono i costi di mediazione immobiliare detraibili

I costi effettivamente detraibili sono definiti dall’articolo 15 del D.P.R 917/1986, ovvero dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Così come già ribadito, sono ammesse unicamente le spese sostenute:

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  • in qualità di compenso, sotto forma di commissioni, al professionista o all’agenzia nell’esercitare l’attività di intermediazione immobiliare;
  • per l’acquisto di immobili adibiti ad abitazione principale, con trasferimento della residenza entro 12 mesi dall’acquisto.

È però utile sapere che sono ammessi alla detrazioni anche i costi per le pertinenze: di conseguenza, si potranno ad esempio considerare le spese di intermediazione immobiliare per l’acquisto di un box auto, se pertinenziale all’abitazione principale e contestualmente alla medesima compravendita. Per contro, non sono invece inclusi i costi per immobili acquistati all’estero.

Quanto si può detrarre dalle spese di intermediazione immobiliare

Comprese quali siano le spese effettivamente incluse, a quanto ammonta l’agevolazione fiscale? La detrazione delle spese per l’agenzia immobiliare sulla prima casa è pari:

  • al 19% dei costi sostenuti;
  • fino a un tetto di 1.000 euro.

Di conseguenza, si potrà detrarre massimo 190 euro, ovvero il 19% di 1.000 euro. Bisogna però sapere che questo limite è definito per contribuente: se l’immobile è in comproprietà, si dovrà effettuare una ripartizione proporzionale alle quote. Ad esempio, se due coniugi acquistano un’abitazione con quote del 50%, ciascuno potrà detrarre il 19% di 500 euro.

Contestualmente, è necessario ribadire che non è prevista una specifica detrazione delle spese d’agenzia immobiliare per la seconda casa, perché ovviamente non utilizzata come abitazione principale.

Come posso detrarre le spese di mediazione immobiliare

Dopo aver analizzato quando la detrazione sia possibile, ed entro quali importi, è necessario indagare come effettivamente riportare le spese effettuate all’interno della dichiarazione dei redditi. Per farlo è innanzitutto indispensabile capire le condizioni per poter procedere alla detrazione, perché vi sono alcuni requisiti formali – come, ad esempio, pagamenti tracciabili – da rispettare. 

Ancora, è sempre utile affidarsi a un commercialista, a un CAF o vagliare le istruzioni fornite dall’Agenzia dell’Entrate per la compilazione del Modello 730 o Redditi Persone Fisiche.

Le condizioni della detrazione

In primo luogo, è bene verificare chi può fruire della detrazione per le spese di intermediazione. Questa possibilità è garantita alle sole persone fisiche, e solo per acquisti mediati da agenti iscritti al ruolo, mentre non sono comprese società o enti.

Ancora, oltre ad adibire l’immobile come abitazione principale entro un anno dall’acquisto, è anche indispensabile:

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  • essere in possesso della fattura dell’agenzia immobiliare o del professionista. Il documento deve riportare chiaramente i dati dell’acquirente, l’importo della commissione e specificare il servizio d’intermediazione. È bene anche includere i riferimenti all’immobile;
  • aver effettuato un pagamento tracciabile – bonifico, assegno, carte di credito o di debito – perché i contanti non sono ammessi. La causale di pagamento deve essere chiara e riferirsi ai servizi di intermediazione usufruiti per l’acquisto dell’immobile;
  • presentare l’autocertificazione delle quote, se l’acquisto è avvenuto in comproprietà.

Ancora, è bene prestare attenzione all’anno del rogito per le spese d’intermediazione. Se il rogito viene stipulato in un anno successivo al pagamento delle commissioni, la detrazione è comunque da inserire nella dichiarazione dell’anno in cui effettivamente si è versato il compenso al professionista o all’agenzia. In caso la compravendita non dovesse perfezionarsi, si dovrà restituire le somme con le dichiarazioni successive.

I quadri da compilare in dichiarazione

Infine, è certamente utile conoscere i quadri da compilare all’interno della dichiarazione. Innanzitutto è bene sapere che, in contabilitàle spese di intermediazione immobiliare devono essere registrate come oneri detraibili, con l’obbligo di conservare tutta la relativa documentazione per cinque anni, in caso di verifiche. 

Come già spiegato, per la documentazione è indispensabile conservare la fattura dell’agenzia immobiliare e la prova del pagamento tracciabile, accompagnate, in caso di comproprietà, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per attestare la ripartizione delle quote.

Per il modello 730, si dovrà compilare il Quadro E – quello relativo a “Oneri e Spese” – nella sezione I. Nel rigo E8, o nei successivi E9 ed E10, andranno inseriti:

  • il codice 17 in “Codice Spesa”;
  • nella successiva colonna, la spesa sostenuta, ovviamente ripartita se inerente a una comproprietà, considerando il massimo permesso di 1.000 euro.

Per il modello Redditi Persone Fisiche, la procedura è simile. Si sceglierà il Quadro RP – sempre riferito a “Oneri e Spese” – e la relativa Sezione I. Si dovrà scegliere il rigo RP8 – o i successivi, fino a RP13 – e indicare:

  • il codice 17 nella prima colonna;
  • la spesa sostenuta, ripartita per eventuali quote e per un massimo di 1.000 euro, nella seconda colonna.

Si ricorda nuovamente che si dovrà essere in possesso di tutta la relativa documentazione, come le fatture e le prove dei pagamenti tracciabili. In caso di dubbi nella compilazione, ci si può affidare al commercialista di fiducia o, ancora, al CAF territorialmente competente.



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