Terapie geniche e Rna, l’Italia costruisce il futuro della medicina

L’Università Federico II accoglie scienziati da tutto il mondo per il primo congresso del Centro nazionale per lo sviluppo di terapie geniche e farmaci RNA, finanziato con oltre 320 milioni di euro dal PNRR. Presentati i risultati: 95 progetti attivi, 500 pubblicazioni, 25 brevetti e un impatto concreto sul Mezzogiorno e sui giovani ricercatori.

L’Università Federico II di Napoli ospita oggi e domani il primo congresso del Centro nazionale per lo sviluppo di terapie geniche e farmaci RNA. Il progetto è finanziato dal PNRR, con oltre 320 milioni di euro assegnati attraverso la Missione 4 del Mur.

Il congresso riunisce 32 università, istituti di ricerca e 13 aziende private. Partecipano scienziati e ospiti internazionali. L’obiettivo è condividere i primi risultati di una rete di ricerca nata tre anni fa.

Il Centro ha già impegnato il 70% delle risorse disponibili, rispettando le scadenze previste. Il 42% dei fondi è stato destinato al Mezzogiorno, con oltre 50 milioni già rendicontati. Finora sono stati finanziati 95 progetti, pubblicati 500 articoli scientifici, depositati 25 brevetti e avviate 34 iniziative di trasferimento tecnologico.

Tra queste, ci sono 10 startup e 17 nuove imprese in fase di sviluppo. Il Centro ha coinvolto 1.700 persone, con 700 nuove assunzioni. Oltre il 65% sono donne. Tra i profili figurano 170 dottorandi, assegnisti e giovani ricercatori.

Con Fondazione Emblema, è stato avviato un programma di placement per agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. A Scampia è nata la PharmaTech Academy, dove sono già stati formati 46 giovani in sviluppo farmaceutico, intelligenza artificiale e normative GMP.

Secondo Rosario Rizzuto, presidente del Centro, la sfida è rendere l’RNA un farmaco mirato. Servono vettori più precisi, tecnologie avanzate e una collaborazione efficace tra pubblico e privato. Solo così sarà possibile migliorare la salute e guidare il futuro della medicina.