Nel 2024, il governo italiano ha lanciato un nuovo piano che si propone di trasformare il panorama industriale e tecnologico del Paese. “La Transizione 5.0, che si pone come alternativo al Piano Transizione 4.0, ancora in essere, introduce un approccio integrato che lega l’innovazione tecnologica in chiave 4.0 dei beni aziendali all’efficienza energetica dei processi in cui questi beni sono inseriti”, asserisce l’Ing. Maurizio Fiaschè, Ceo della F-Engineering Consulting, una realtà altamente specializzata che offre consulenza su finanza agevolata, engineering e sostenibilità e che si prefigge di guidare le imprese italiane in questa rivoluzione senza precedenti, consentendo loro di migliorare le proprie performance aziendali e di raggiungere i propri obiettivi di business in un’ottica radicalmente innovativa e sostenibile.
Ing. Fiaschè, cos’è esattamente la Transizione 5.0?
La Transizione 5.0 è un piano governativo introdotto nel 2024, che integra e amplia il precedente Piano Nazionale Transizione 4.0. Questo nuovo piano si caratterizza per un aspetto tecnico e procedurale specifico: i beni che possono beneficiare delle agevolazioni previste devono rispettare le condizioni del Piano Transizione 4.0, ma con l’aggiunta della riduzione dei consumi energetici dei processi in cui i beni sono inseriti. In altre parole, la Transizione 5.0 è una versione avanzata della Transizione 4.0, con uno specifico focus sui processi e stabilimenti industriali, che offre un vantaggio supplementare (premialità) se l’adozione di nuove tecnologie consente di ottenere specifici risultati di efficienza energetica nei processi produttivi e di autoconsumo da Fonti di Energia Rinnovabile (FER).
Quali sono, secondo lei, i pilastri fondamentali di questa transizione?
I pilastri principali della Transizione 5.0 sono tre: innovazione tecnologica, sostenibilità e centralità dell’essere umano con l’obiettivo di rendere le imprese europee più “resilienti”. La sostenibilità, quindi, deve essere una priorità non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per promuovere modelli di sviluppo che abbiano l’essere umano al centro della catena del valore. In sintesi, la Transizione 5.0 è un’evoluzione della 4.0 che aggiunge la dimensione della sostenibilità (anche se nel piano il focus è solo sulla riduzione dei consumi energetici e sulle energie rinnovabili), introducendo incentivi per le aziende che non solo innovano, ma migliorano anche l’efficienza energetica dei loro processi produttivi, il tutto nel rispetto del principio del DNSH.
Ci sono differenze anche dal punto di vista finanziario?
Assolutamente sì! La Transizione 5.0 si distingue dalla 4.0 per il ricorso a fondi europei, in particolare alla Missione 7 – REPowerEU, invece che a risorse statali. L’articolo 38 del DL n.19 del 02/03/2024 convertito dalla L. 56/2024 definisce il Piano Transizione 5.0. Anche se la contrattazione con la CE non è del tutto conclusa, l’approvazione dell’articolo 38 e di tutte le ss.mm.ii. come le semplificazioni inserite nella Legge di Bilancio 2025 (L.207/2024) rappresenta un passo importante per il governo italiano, che si prepara in tal modo a rafforzare il proprio impegno nella transizione ecologica e nell’innovazione tecnologica delle imprese.
A quanto ammonta il Credito d’imposta per l’efficienza energetica?
Il credito d’imposta 5.0 si caratterizza per 3 aliquote, 35% -40% -45% definite dalla riduzione dei consumi energetici ottenuti sul primo scaglione per investimenti fino a 10 milioni. Le 3 aliquote si riducono a 5% -10% -15% nel secondo scaglione fra 10 milioni e 50 milioni. Il credito ottenuto dall’investimento così detto trainante si potrà applicare ad una base maggiorata del 130%-140%-150% sugli impianti FER (così detti trainati) a seconda della classe di rendimento energetica dei moduli componenti l’impianto.
La Transizione 5.0 e le ZES: si tratta di un Connubio non cumulabile?
Il credito Transizione 5.0 per tutto il 2024 non era previsto fosse cumulabile con il bando delle Zone Economiche Speciali (ZES). La L. 207/2024 ha poi inserito tale cumulabilità. Sul tema del cumulo le aziende devono però fare attenzione in quanto le regole di cumulabilità previste con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali ed EU hanno visto con la faq 8.6 con l’ultimo aggiornamento del 10/04/2025, l’inserimento del principio della nettizzazione. Tali meccanismi impongono quindi una pianificazione accurata, ed è consigliabile affidarsi a consulenti esperti per ottimizzare le opportunità senza incorrere in errori.
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