Nel 2024 le imprese femminili in Italia hanno raggiunto quota 1,3 milioni, pari al 22,2% del totale. In tre casi su quattro operano nel settore terziario, sono mediamente più piccole e più giovani rispetto alle imprese maschili, e risultano maggiormente diffuse nelle regioni del Centro-Sud. È quanto emerso nel corso dell’Audizione di Unioncamere presso la Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere.
Nonostante la crescita (+0,4% rispetto al 2014), le imprese a guida femminile presentano tassi di sopravvivenza inferiori: a cinque anni dalla nascita ne rimane attivo il 72,3% contro il 77,3% delle imprese maschili; oltre i cinque anni, la percentuale scende al 67,5% (contro il 73,1%).
Accesso al credito: ostacoli e autonomia finanziaria
Secondo l’analisi realizzata da Unioncamere con il Centro Studi G. Tagliacarne e Si.Camera:
- Solo il 26,9% delle imprenditrici ha avviato l’attività con credito bancario (contro il 22,4% degli uomini)
- Il 75% ha usato capitali personali o familiari
- Meno dell’1% ha avuto accesso a strumenti alternativi come venture capital o crowdfunding
Questa tendenza riflette una forte autonomia finanziaria, ma anche un possibile limite alla scalabilità dei progetti imprenditoriali.
Tiziana Pompei, vice segretario generale di Unioncamere, ha dichiarato:
“Accompagnare le donne lungo il percorso imprenditoriale significa dotarle di strumenti di autodeterminazione. Investire sull’imprenditoria femminile è una vera strategia di prevenzione della violenza di genere”.
Burocrazia e incentivi: le criticità rilevate
Le imprenditrici segnalano anche ostacoli burocratici nell’accesso ai finanziamenti pubblici:
- Il 33% delle imprese denuncia la complessità delle pratiche
- Il 10% evidenzia tempi troppo lunghi per ricevere le agevolazioni
Il dato emerge da un’indagine svolta nell’ambito del Piano Nazionale Imprenditoria Femminile.
Certificazione della parità di genere: +7.900 imprese
Unioncamere è anche soggetto attuatore del progetto PNRR per la Certificazione della parità di genere. Le imprese certificate sono passate da circa 100 nel 2022 a 7.960 nel 2025. Le domande pervenute dalle PMI sono state 3.406.
Obiettivo del progetto:
- colmare il gender gap.
- Favorire l’occupazione femminile.
- Aumentare la competitività e la trasparenza organizzativa.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link