Un tesoro che vale 549,3 miliardi di euro. A calcolare i risparmi delle famiglie lombarde – a chiusura del 2024 – è l’ufficio Analisi e Ricerche Fabi, che stima in crescita del 9,6% questo “tesoro“ rispetto all’anno precedente.
Milano, secondo i calcoli, è e resta al centro della ricchezza lombarda, con i risparmi delle famiglie aumentati addirittura del 10% rispetto al 2023. Il capoluogo meneghino si attesta quindi a quota 229,2 miliardi di euro, cifra record spinta principalmente da fondi comuni, azioni e titoli di Stato. Brescia, Bergamo e Monza e Brianza hanno visto aumenti simili, mentre Pavia ha mostrato una lieve flessione.
Certo, vietato tirare somme frettolose sulla condizione socio-economica generale dei milanesi e più in generale dei lombardi. Perché la statistica mai come in questo caso può essere fuorviante: come insegna il “pollo di Trilussa”, in media due persone mangiano mezzo pollo ciascuna se uno mangia un pollo intero e l’altro non ne mangia nessuno.
Anzi, sembra di assistere in questi ultimi anni a un allargamento lento ma costante della forbice tra chi più ha (e può risparmiare)
e chi invece deve pensare solo a sopravvivere con stipendi da “lavoro povero“, fenomeno purtroppo crescente soprattutto nelle aree metropolitane.
A guidare la crescita del valore dei risparmi è stata principalmente la forte crescita negli investimenti finanziari, tra fondi comuni, azioni e titoli di Stato, che hanno registrato un aumento del 18,7 per cento. D’altronde, il 2024 è stato un anno “del toro“ per le Borse mondiali. Gli indici azionari Stati Uniti e Europa hanno registrato nuovi record storici, in particolare i tecnologici e l’indice delle small/mid cap Usa. Con punte di diamante come Nvidia (+180%), Broadcom (+112%), Palantir Technologies (+376%), con incrementi azionari a tripla cifra spinti dagli investimenti miliardari sull’Intelligenza Artificiale. Senza contare il boom (pericoloso, in assenza di regolamentazione chiara) delle criptovalute a livello mondiale: basti pensare a Bitcoin che ha registrato una performance del +125%, Dogecoin e Ripple che hanno stupito il mercato con un incredibile +250%.
Anche l’Italia – pur in un periodo di “stanca“ con tanti delisting e poche Ipo interessanti – ha fatto, nel suo piccolo, la sua parte: su 253 sedute di Piazza Affari del 2024, in 138 occasioni l’indice ha chiuso con un rialzo.
Fin qui, i numeri dell’azionario. I depositi, al contrario, hanno registrato una leggera contrazione dello 0,9% nei portafogli dfelle famiglie lombarde. La tendenza, dice la Fabi, riflette la maggiore propensione dei piccoli investitori del Nord-Ovest d’Italia a cercare rendimenti più elevati tramite strumenti finanziari, piuttosto che mantenere la liquidità nei conti correnti.
Per quanto riguarda il credito, nel 2024 i prestiti alle famiglie in Lombardia sono aumentati di 1,3 miliardi di euro (più un per cento), con Milano e Monza e Brianza protagoniste della crescita.
Tuttavia, antico problema per il quale finora non sono state trovate soluzioni durevoli a livello governativo, il mercato dei prestiti alle imprese ha registrato un ulteriore calo significativo di 4,42 miliardi di euro (meno 2,2%), con Milano e altre province come Bergamo, Varese e Monza e Brianza che hanno visto riduzioni nei finanziamenti alle aziende. Lodi è l’unica provincia in controtendenza, che ha segnato un aumento nei prestiti alle imprese (+16,8%) l’anno scorso.
Troppo poco, spesso troppo tardi per le migliaia di aziende piccole e medie – l’ossatura dell’economia del Nord e dell’Italia in generale – che chiedono credito come ossigeno, soprattutto in un periodo di incertezze e tensioni internazionali come questo, che potrebbe spegnere la fiamma delle esportazioni, business nel quale le Pmi nostrane hanno capacità superiori a livello mondiale.
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