Confapi Lecco Sondrio, Vavassori: «C’è grande instabilità, serve prestare attenzione»


L’instabilità internazionale, i dazi e la transizione green stanno generando grande incertezza per l’economia, e le aziende lecchesi ovviamente non ne sono escluse. Inoltre ci sono tante questioni aperte da affrontare: dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale al risiko bancario, passando per la carenza di manodopera qualificata. Per comprendere il polso della situazione ci siamo rivolti a Enrico Vavassori, presidente di Confapi Lecco Sondrio, associazione di categoria impegnata al fianco delle imprese delle territorio.

Come valuta l’andamento economico dei primi 5 mesi del 2025?

Ovviamente si deve sempre distinguere da settore a settore, comunque in linea di massima generalizzando, la domanda è molto debole, la situazione di instabilità internazionale che tutti conosciamo sicuramente non porta ottimismo al mercato. La transizione green, anche se è stata messa in discussione così come ce l’avevano presentata, ha creato una forte diminuzione di domanda nel comparto automotive, settore molto importante nella nostra area. I dazi annunciati e poi rivisti, e poi riapplicati e poi ancora in fase di ridefinizione, creano squilibri alla domanda dell’export verso gli Stati Uniti. Insomma, un momento su cui dobbiamo prestare molta attenzione giorno per giorno.

Quali effetti stanno procurando i dazi sulle vostre imprese?

Stanno creando due effetti diametralmente opposti, alcune aziende si vedono annullare gli ordini pianificati già da mesi, in special modo quelli che prevedono la spedizione nei mesi estivi, altre realtà invece hanno la richiesta di anticipare le consegna per avere il materiale in casa prima che gli eventuali dazi siano applicati.

Quali sono attualmente le prospettive dell’anno in corso?

Purtroppo prevediamo il mantenimento di questa situazione di incertezza per ancora un po’ di tempo, non ci sono miglioramenti nel breve periodo. Qualche settore registra dei timidi segnali positivi, ma nel complesso la situazione è stazionaria e non potrà cambiare velocemente.

Il rapporto con le banche: avete timori di una stretta creditizia per il risiko bancario in atto?

Siamo preoccupati per il rapporto che il nostro territorio ha con la Banca Popolare di Sondrio, ci sono rapporti personali costruiti in anni di lavoro con questa banca, il suo eventuale assorbimento nella Bper potrebbe portare a conseguenze negative e una contrazione all’accesso al credito da parte delle imprese meno strutturate. Le logiche degli istituti di credito del territorio si fondano ancora sui rapporti di conoscenza e fiducia personali, anche se sicuramente meno di anni fa, le banche diciamo nazionali ragionano solo su parametri ben definiti, dove il funzionario come tale ha sicuramente meno margine di manovra rispetto al passato.

Sul fronte intelligenza artificiale sono stati fatti passi in avanti? A che punto si trovano le imprese?

Un altro argomento molto complesso da descrivere, alcune aziende faticano ancora ad avere connessioni stabili e con velocità adeguate e già si parla di quest’altra rivoluzione. È sicuramente difficile dire a che punto sono le aziende quando si sta discutendo di una tecnologia che fra un mese rende obsoleto quello che oggi è considerato innovazione, è iniziato un percorso che pochi sanno o immaginano dove ci porterà. È comunque un tecnologia che sta entrando prepotentemente nelle nostre aziende, l’ennesima rivoluzione industriale che dovremo imparare a conoscere per sfruttarla al meglio senza averne paura, e questo lo dico per tutti: si creeranno nuove professionalità e nuove figure, il machine learning abbinato a nuovi sensori e sistemi di visione avanzata si stanno sempre di più affermando in impianti produttivi di alta tecnologia. Inoltre l’intelligenza artificiale cosi come la intendiamo comunemente, per esempio ChatGpt, se usata in maniera produttiva ha dei notevoli vantaggi. Ricordiamoci però una cosa fondamentale: tutte queste tecnologie non soppianteranno mai le competenze dell’uomo; sono macchine, evolute, ma macchine e l’uomo sarà sempre il supervisore e responsabile.

Carenza di manodopera qualificata: aziende, associazioni e scuola sono al lavoro, ma la situazione è in miglioramento?

Negli ultimi due o tre anni noi abbiamo intensificato il rapporto con le scuole per le attività di alternanza scuola-lavoro, orientamento, riqualificazione professionale e abbiamo ideato anche due concorsi per le scuole, «La piccola impresa che vorrei» e «Futuri possibili», per avvicinare il mondo della scuola a quello dell’azienda. In ogni caso sono percorsi lunghi e solo dopo diversi anni si potranno vedere i risultati. Scordiamoci i nostri modelli, la società sta cambiando velocemente così come il modo di intendere la vita da parte delle nuove generazioni: saranno le aziende con i loro modelli organizzativi che per prime si dovranno adattare al cambiamento. La storia ci insegna che vince solo chi sa stare al passo dell’evoluzione, non solo tecnologica, ma anche della società.

Ci sono novità all’orizzonte per la vostra associazione in termini di progetti/proposte?

Siamo sempre al fianco delle nostre associate, nel 2025 abbiamo potenziato l’offerta con una nuova gamma di servizi dedicati alla sicurezza sul lavoro, medicina del lavoro e ambiente. Sui mercati esteri stiamo sviluppando un progetto specifico sugli Stati Uniti e sull’automotive, con prospettive di crescita in altri ambiti o su altri mercati di riferimento. Proseguiamo ovviamente con gli altri servizi come formazione, assistenza ai bandi e welfare. Per quest’ultimo mettiamo in mostra numeri importanti: seguiamo 84 aziende, con 2.554 lavoratori coinvolti, per un totale di 1.879.893,59 euro di piani erogati. Fra le ultime novità presentate spicca sicuramente «Made in Lecco», progetto che si rivolge all’eccellenza della manifattura locale con chiari intenti sul fronte export. Infine non va dimenticato che nella seconda parte dell’anno in corso apriremo la nostra nuova sede a Sondrio per rilanciarci su questo territorio.

La scheda

Enrico Vavassori, classe 1967, di Brivio è il titolare della storica Trafileria Vavassori, in cui è entrato da ragazzo nel 1986 e che oggi porta avanti insieme alla sorella Laura. L’azienda è stata fondata negli anni Sessanta dal nonno Alfredo ed è stata gestita per anni dal padre Nerino, che l’ha fatta crescere: dal 1981 è associata a Confapi Lecco Sondrio, oggi ha 15 dipendenti e si occupa della lavorazione del filo d’acciaio. Le 4 grandi aree di competenza aziendali sono il filo cotto e zincato, i chiodi, le recinzioni e una vasta serie di articoli per l’edilizia. Vavassori è stato consigliere di Confapi Lecco Sondrio nello scorso mandato, prima di essere eletto presidente, e membro del consiglio della Camera di Commercio Como-Lecco, oltre che dell’azienda speciale Lario Sviluppo Impresa. Tra le passioni di Vavassori troviamo l’impegno politico: è stato consigliere comunale a Brivio con la delega alle attività produttive e associazioni dal 2018 al 2021. Da ragazzo ha intrapreso la carriera sportiva agonistica nei kart ottenendo ottimi risultati a livello nazionale, per poi passare alle gare automobilistiche. Ha ottenuto, inoltre, il brevetto di pilota privato di aeromobili.



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