La crisi del tessile-moda: CNA Bergamo dà voce alle imprese


Il settore tessile-moda, anche nella bergamasca, sta affrontando una crisi profonda e strutturale. A confermarlo sono i numeri: riduzione del numero di imprese, aumento della cassa integrazione, difficoltà di accesso al credito, mancanza di personale e un contesto normativo sempre più esigente.

Non si tratta di una difficoltà passeggera: è una crisi che affonda le radici nella globalizzazione, nella concentrazione della committenza, nella concorrenza delle grandi piattaforme online e nella progressiva perdita di competenze tecniche.

Un settore in difficoltà: i numeri

Negli ultimi anni, il comparto bergamasco ha subito una contrazione significativa. Secondo i dati raccolti:

  • Dal 2021 ad oggi, le imprese del settore tessile-moda (tessiture, pelletterie, laboratori, ecc.) sono passate da 1.458 a 1.336;
  • Dal 2022 al 2024, le ore di cassa integrazione sono passate da 31.031 a ben 65.419, segnale evidente di una tenuta sempre più fragile;
    La difficoltà nel reperire personale specializzato è trasversale: riguarda confezioni, maglieria, progettazione, stirerie, tutta la subfornitura.

L’artigianato tessile rischia un’erosione lenta ma costante, aggravata da relazioni contrattuali sbilanciate con grandi marchi, margini ridotti, flessibilità richiesta senza tutele e crescente incertezza.

Il lavoro di rappresentanza di CNA

Per intercettare queste criticità, CNA Federmoda Bergamo ha scelto un percorso chiaro: ascoltare le imprese e rappresentarne la voce nelle sedi istituzionali.

Il primo passo è stato un incontro con le imprese del territorio, organizzato il 25 giugno 2025 a Leffe, nel cuore della Val Seriana. Gli imprenditori presenti – molti con lunga esperienza nel settore – hanno raccontato di difficoltà, adattamenti e prospettive: serve una visione industriale, sostegno alla manodopera, incentivi per chi investe, tutele per chi produce.
A partire da queste testimonianze, una delegazione CNA ha incontrato l’eurodeputato Giorgio Gori, oggi impegnato a livello europeo, per condividere le principali istanze raccolte, analizzare le dinamiche in atto e individuare possibili leve di intervento.

Il confronto ha rappresentato un’occasione importante per valorizzare il ruolo del tessile-moda bergamasco all’interno di un quadro più ampio, e per rafforzare il legame tra imprese e rappresentanza politica.

Le proposte condivise

Dal confronto con le imprese e con le istituzioni, sono emerse alcune richieste prioritarie:

  • Maggiori risorse per innovazione, transizione green e digitalizzazione;
  • Rafforzamento dei controlli sui prodotti tessili importati;
  • Tutele più efficaci per i rapporti di subfornitura;
  • Supporto alla formazione e all’inserimento di nuovi lavoratori;
  • Valorizzazione delle filiere locali attraverso reti di impresa;
  • Strumenti agevolati per l’assunzione e flussi regolari di manodopera straniera.

CNA c’è, per rappresentare e costruire

Il tessile-moda non è solo un settore economico: è cultura, storia, identità produttiva. CNA Bergamo continuerà a dare voce alle imprese, con ascolto attivo, proposte concrete e dialogo aperto con le istituzioni.



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